TERAMO- Finalmente dopo 4 giorni è stato recuperato il cigno che appariva sofferente nel laghetto del Parco Fluviale del Vezzola e condotto all’Ospedale Veterinario. Dopo le radiografie l’amara scoperta: il cigno aveva un amo nell’esofago. Si sono così confermati i sospetti dell’assessore Valdo Di Bonaventura, a seguito del ritrovamento dei lacci e ami da pesca nei pressi del margine del laghetto dove staziona la coppia dei cigni. Entrambi erano rimasti impigliati proprio nei lacci.
Di seguito il post su facebook della Tai, l’associazione tutela animali invisibili. “Solo degli incoscienti potevano appendere fili e ami in un lago ove presenti due cigni più gli altri animali…ed ora???Oltre alle nostre denunce ci toccherà trovare una soluzione per far operare la cigna sperando che tutto vada per il meglio, siamo furenti. Voglio solo ringraziare chi ci è stato vicino, i Carabinieri Forestali, il vigile ecologico Calvarese per le future attività che dovranno portare avanti e chi ama gli animali in modo incondizionato. Grazie al Dottor D’Alfonso per la sua sensibilità“.