TERAMO – 158 bare distese in piazza Martiri. 158, come il numero dei morti sul lavoro in Abruzzo nel periodo che va dal 2020 ad agosto 2024. Approda a Teramo la campagna nazionale di sensibilizzazione della Uil sul tema della sicurezza sul lavoro, con la manifestazione “Mai più morti sul lavoro” che con le simboliche, ma di sicuro effetto, bare di cartone, tira un pugno nello stomaco per quella che è stata definita dagli intervenuti una vera strage, uno stillicidio, una tragedia annunciata che va fermata, con dati agghiaccianti.

Nella piazza teramana, nel cuore del centro storico, sono intervenuti a lanciare il grido di dolore per una piaga su cui all’unisono si è gridato “si deve fare di più, il governo deve intervenire più incisivamente”, Michele Lombardo segretario generale Uil Abruzzo; Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo Uil nazionale; Valerio Camplone, responsabile Dipartimento salute sicurezza e ambiente Uil Abruzzo; Giuliano Zignani, presidente nazionale patronato Ital Uil. E le autorità cittadine con il Sindaco Gianguido D’Alberto, il procuratore capo della Procura della Repubblica di Teramo Ettore Picardi e il sostituto procuratore Stefano Giovagnoni.

“Il tema della sicurezza deve tornare a essere un tema centrale nel dibattito sul mondo del lavoro – ha dichiarato Lombardo – perché 158 morti in una regione piccola come l’Abruzzo negli ultimi quattro anni ci dicono, al di là del simbolo delle bare, che 158 persone sono andate a lavorare e non sono tornate a casa. Questo non è ammissibile in un paese democratico e civile come l’Italia”. Oltre alle morti, anche i dati sugli infortuni e gli incidenti sul lavoro rappresentano numeri preoccupanti e la nostra provincia è maglia nera per i suoi dati. “Abbiamo scelto di fare la manifestazione a Teramo proprio perché è la provincia più colpita nella regione per i temi sulla sicurezza sul lavoro. Questo ci fa dire basta: bisogna fare di più”, chiosa il segretario regionale Uil.

“Queste 158 bare debbono parlare alla coscienza di tutti noi, di chi ci amministra, della politica, di chi deve decidere – ha detto Ronzoni -. Il Governo deve affrontare questa che, per noi, è un’emergenza nazionale, attraverso provvedimenti concreti come il rispetto delle leggi, che ci sono, sulla sicurezza sui posti di lavoro; ci vogliono più ispettori, rendere pubblici i nomi delle aziende che non rispettano la normativa e non dare la possibilità a questa aziende di accedere a finanziamenti pubblici. Abbiamo chiesto di istituire una Procura speciale contro le inefficienze e le superficialità di molti datori di lavoro”.

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Il comunicato ufficiale158 bare come il numero dei morti sul lavoro in Abruzzo dal 2020 ad agosto 2024. Si è tenuta questa mattina in piazza Martiri della Libertà a Teramo la manifestazione della Uil contro le morti e gli infortuni sul lavoro. Quella di Teramo è la tappa abruzzese della campagna nazionale di sensibilizzazione che il sindacato promuove nelle piazze delle maggiori città italiane, per interessare e coinvolgere cittadini e istituzioni sul tema “Mai più morti sul lavoro”. Nella piazza teramana questa mattina c’erano il procuratore capo della Procura della Repubblica di Teramo, Ettore Picardi; il prefetto Fabrizio Stelo; il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto; Antonio Duranti di Ital Uil nazionale; il segretario organizzativo Uil nazionale, Emanuele Ronzoni; il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo; il responsabile Dipartimento salute sicurezza e ambiente Uil Abruzzo, Valerio Camplone.

“Abbiamo scelto Teramo perché è la provincia più colpita della nostra regione da morti e infortuni sul lavoro – spiega il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo – e nell’attività istituzionale di contrasto alle morti sul lavoro c’è da parte delle istituzioni, in questo territorio, un’attenzione molto decisa, tant’è che il primo protocollo sulla sicurezza è stato firmato proprio nella prefettura di Teramo”.

“Insistiamo nel portare le bare nelle piazze – aggiunge – perché vogliamo che tutti capiscano che dietro questi numeri ci sono delle persone in carne ed ossa che perdono la vita per andare a lavorare. Quello di oggi è un atto visivo completo per dire che nel nostro Abruzzo, dal 2020, sono venuti meno 158 lavoratori, persone che avevano tutto il diritto di tornare a casa dopo il turno lavorativo. Così non è stato. Continueremo fortemente a richiamare l’attenzione di governo nazionale e istituzioni regionali e locali, affinché il tema della sicurezza torni ad essere primario nelle decisioni che si devono assumere anche a livello legislativo”.

“Colgo l’occasione per ringraziare coloro che sono intervenuti alla manifestazione di oggi – conclude il segretario Michele Lombardo – il Procuratore e  il Prefetto. C’è stata un’attenzione globale, complessiva, istituzionale, di alto livello che ci conforta e ci porta a dire che dobbiamo continuare questa nostra campagna ‘Zero morti sul lavoro ’ che non è solo uno slogan ma è un obiettivo che dobbiamo raggiugere tutti insieme, affinché lavoratrici e lavoratori possano andare a lavorare e tornare tranquillamente nelle proprie case senza lasciare la vita o senza infortunarsi, il più delle volte in maniera grave e irreversibile”.