ROSETO – Il Comune di Roseto deve immediatamente annullare in autotutela le aggiudicazioni fatte sugli impianti polivalenti di quartiere, se non viene rispettata la destinazione approvata a suo tempo dal Consiglio, come ad esempio per quello di Campo a Mare inferiore,in cui il campo di calcio viene trasformato in campi da paddle coperti e scoperti”.
La candidata sindaco al Comune di Roseto per la Libera Coalizione Progressista Rosaria Ciancaione e i coordinatori del M5S Luigi Talamonti, di Europa Verde Mario Mazzoni, dei gruppi civici Un’Altra Idea di Roseto 21.0 Paola Aloisi e Roseto progressista e coraggiosa Marco Sacchetti, esprimono il proprio dissenso per i recenti bandi per la gestione degli impianti polivalenti delle frazioni, privi di rilevanza economica, che, in pratica, prevedono anche la possibilità di modificarne la destinazione d’uso.
“Per Campo a Mare inferiore, ad esempio, siamo in contrasto palese con la destinazione dell’impianto in cui viene a mancare completamente la rispondenza dell’attività svolta al tipo di impianto ed alle finalità sportive e sociali in esso praticabili, così come stabilito dal consiglio comunale”, dichiarano gli esponenti della Libera Coalizione Progressista, “Com’è possibile che campi polivalenti di quartiere diventino semplici impianti sportivi in barba a quanto stabilito dal consiglio comunale? Com’è possibile snaturare un impianto polivalente che nasce come punto di aggregazione nei quartieri e frazioni in un impianto sportivo che addirittura si trasforma in qualcos’altro senza che su questo patrimonio intervenga il consiglio comunale? A Campo a Mare inferiore siamo di fronte all’assurdo”.
Si tratta infatti di una struttura che nel corso degli anni ha rappresentato il polmone della socialità nell’intero quartiere, che oggi si vorrebbe trasformare, a seguito di una manifestazione di interesse, in un impianto sportivo per discipline che hanno a che vedere con attività economiche piuttosto che socio-aggregative.
Gli impianti polivalenti entrarono in funzione nel 2002 e sono strutture all’aperto di quartiere dove si svolgono attività culturali, ricreative e sportive, generalmente organizzate da associazioni o comitati che sorgono spontaneamente nei quartieri interessati che favoriscono la partecipazione dei cittadini all’attività di promozione dello sviluppo civile, sociale ed economico della Comunità, così come previsto dall’art. 24 dello statuto comunale.
“Non è perciò possibile aggiudicare la concessione snaturando completamente l’impianto rispetto alla sua destinazione originaria mai modificata dal consiglio e sottrarla dalla gestione di associazioni che nascono nei quartieri”, rilevano ancora la candidata sindaco ed i coordinatori delle liste che la supporteranno in vista delle prossime elezioni amministrative, “Non è un caso che Il regolamento approvato in consiglio preveda la rispondenza dell’attività svolta al tipo di impianto ed alle attività sportive in esso praticabili.
A Campo a Mare inferiore il campo da calcio andrebbe a scomparire a favore di un’attività sportiva che sicuramente non viene praticata da persone anziane o da soggetti che vogliono solo stare insieme e non fare attività agonistica. Inoltre perché si vuole togliere un campo di bocce lasciandone solo uno per fare spazio ad attività lontane dalla vera finalità aggregativa?”.
I coordinatori della Libera Coalizione Progressista ricordano inoltre come gli impianti polivalenti di Campo a Mare inferiore, Campo a Mare superiore, Santa Petronilla, San Giovanni, Montepagano e Voltarrosto (non aggiudicato in questa fase) costituiscano un patrimonio comunale che per essere modificato deve sempre avere il consenso del consiglio comunale e non di una semplice manifestazione di interesse.
“Il consiglio comunale non ha deliberato la trasformazione di questi campi polivalenti in campi sportivi, addirittura in campi che accolgono nuove discipline come il paddle. Oltretutto”, conclude la candidata sindaco, “ancora una volta nulla è stato condiviso con le persone che abitano la frazione, in barba alla democrazia partecipativa e al regolamento sui consigli di quartiere mai applicato dall’amministrazione Di Girolamo”.