TERAMO – L’IIS Alessandrini – Marino è stato chiuso per inagibilità in seguito alle verifiche di vulnerabilità sismica che hanno dato un risultato pari allo zero. Nel 2018 è stato approvato il progetto preliminare; la scuola ha un finanziamento Mutuo BEI di 7 milioni e 350 mila euro; non è un finanziamento sisma quindi segue una diversa tipologia di procedura, non quella semplificata della ricostruzione post sisma.
La convenzione con la Regione Abruzzo è stata firmata solo nel 2020 (il 3 aprile) – non sono tempi determinati dalla Provincia ma dalle procedure – in pieno lockdown. Entro l’autunno sarà pubblicata la gara per la progettazione esecutiva.
“Tempi lunghi, nessuno lo ha mai nascosto, si tratta di una scuola evacuata con tutti i disagi che una simile decisione comporta, una scelta, legittima, non presa da questa amministrazione ma da chi ci ha preceduto” commenta il consigliere delegato all’edilizia Luca Frangioni dopo la nota degli studenti e degli insegnanti dell’IIS di Teramo. L’affannosa ricerca delle aule, con nuovi lavori e nuovi spostamenti che rimettono completamente in discussione quelli che siamo stati costretti a fare dal Governo lo scorso anno per garantire le aule più grandi e la sicurezza degli studenti, sono un fatto incontrovertibile – prosegue Frangioni- e sono tutte circostanze note alla scuola; le aule che stiamo preparando e sistemando sono anche per loro. Pur comprendendo il disagio e lo sconforto è chiaro che l’attuale situazione non ha nulla a che vedere con il fatto che si tratta di un istituto tecnico ma con la circostanza che si tratta dell’unica scuola dichiarata inagibile. Non è una guerra fra studenti, scuole o classi sociali: è assurdo solo il fatto di pensarlo. Pensavamo di aver chiarito questi aspetti e di aver fornito le informazioni necessarie nel corso delle riunioni con i Dirigenti ma a quanto pare non è così. Già la prossima settimana potremo dare informazioni più puntuali sulla collocazione delle aule. Inviteremo agli incontri anche il Consiglio d’Istituto, gli studenti e i professori in maniera che tutti abbiamo le stesse informazioni. Non facciamo strumentalizzazioni politiche perché sono vane; lavoriamo per assicurare a tutti, indistintamente, il diritto allo studio”.