ROSETO DEGLI ABRUZZI – “La questione della polizia municipale rosetana ha ridicolizzato la nostra città a livello provinciale”, dichiara in prima battuta il consigliere Teresa Ginoble dopo la chiusura del comando locale dei vigili per carenza di personale, come recitava un cartello esposto al pubblico. “Avevo deciso di non tornare più sull’argomento ma viste le dichiarazioni del sindaco Nugnes non posso esimermi dal puntualizzare aspetti che, ovviamente, sfuggono al primo cittadino”, aggiunge il consigliere.

“Gli argomenti usati dal sindaco sono inaccettabili e irrispettosi nei confronti della comunità rosetana. Il primo cittadino addossa alla minoranza una responsabilità che di fatto è solo ed esclusivamente sua. Come gruppo di minoranza avevamo acceso i riflettori sul tema della sicurezza già due anni fa – continua Ginoble – in prima battuta ricordando alla maggioranza di non aver mai istituito la Consulta per la sicurezza (come promesso in campagna elettorale) per arrivare poi all’invio al sindaco, al prefetto e al questore di una lettera per chiedere ufficialmente di intervenire in favore delle misure a tutela dei cittadini e dei turisti. Ovviamente, al pari di tutte le proposte avanzate, anche questa è rimasta completamente ignorata”.

“Invito il sindaco a rileggere con attenzione i nostri appelli alla sicurezza prima di parlare e di tirarci in ballo impropriamente. Se i vigili mancano, se il comando di polizia chiude (cosa mai accaduta a Roseto), se siamo in balia di ciò che accade la responsabilità è totalmente sua e non di una sorta di complotto internazionale che coinvolge provincia, governo, Unione Europea, ONU, NASA e chissà quale altra istituzione. Meno selfie e meno feste ma più attenzione all’attività amministrativa. Solo così il sindaco Nugnes potrebbe sperare di non condannare irrimediabilmente Roseto alla più totale decadenza”, conclude Teresa Ginoble.