Una scomparsa tragica, la sua; inaspettata, vista l’età – 53 anni – e considerato che molti di noi suoi amici non avevano avuto alcun segnale del disagio che l’avrebbe portato a lasciare questa vita. Una scomparsa che, nonostante siano passati quattro anni, ha ancora il senso dell’incredulità, del vuoto, del rimpianto per non aver potuto fare nulla per tenere Lucio attaccato alla vita.
La sua perdita è stata devastante non solo per la moglie Angela, per i famigliari, per gli amici e per i tanti che hanno avuto l’onore di conoscerlo, ma ha rappresentato un vuoto per tutto l’Abruzzo, quell’Abruzzo che Lucio descriveva, durante le sue escursioni in bici, con bellissimi articoli, insieme all’amico Sergio Scacchia, o sul sito abruzzoinbi.it, dove era riportato, metro per metro, quel percorso poi concretizzatosi con il progetto regionale Bike to Coast.
Lucio è stato entusiasta docente del Liceo Artistico; studioso e ricercatore di storia locale; padre del turismo in bicicletta nella Provincia di Teramo e in Abruzzo; Ispiratore della nascita del CCiclAT, dei gruppi FIAB del teramano, delle tante iniziative a favore della mobilità ciclistica e del cicloturismo.
Discreto e riflessivo, era il foglio bianco dove potevamo scrivere la storia di un Abruzzo migliore, rispettoso dei suoi paesaggi, della sua natura, dei suoi borghi, delle persone che lo hanno abitato e lo abitano. A Lucio non piaceva apparire, preferiva lavorare nelle retrovie, come un padre paziente che lascia spazio ai suoi figli affinchè crescano forti e autonomi. Era un punto di riferimento, l’amico su cui potevi sempre contare, quello che stabiliva i contatti con le altre realtà associative, abruzzesi ed italiane, che coinvolgeva gli amministratori, che affascinava chi partecipava ai nostri convegni con le storie di itinerari magici, magari a pochi km dalla città, ma percorsi con la passione di chi ama il proprio territorio. Ora che non c’è più la sua presenza si avverte con maggiore forza, facendoci capire quando fondamentale fosse la sua costante disponibilità. Oggi il mondo è un po’ più vuoto, da quando Lucio ci ha lasciati, quel 27 maggio di quattro anni fa, alzandosi dalla sella della sua bicicletta per affrontare l’ultima salita, e anticiparci verso la meta.
Per tutto questo oggi voglio ricordare Lucio De Marcellis, cittadino teramano, cittadino del mondo. Non è vero che i migliori sono quelli che vanno via per primi; i migliori rimangono, sempre, nella memoria di chi li ha conosciuti e nel ricordo di quello che hanno fatto.
E Lucio, oggi, è ancora con noi.