TERAMO – Si avvertono segnali di risveglio da un “letargo” durato tre mesi, nel corso del quale i biancorossi hanno raccolto meno punti di quanti realmente meritassero. Tanti pareggi che, in parte, potevano essere vittorie, con una classifica che sarebbe stata più robusta e con ambizioni più solide.

Nelle prossime giornate si giocheranno il futuro, quando, nello spazio di 21 giorni, saranno disputate ben 5 gare. Subito, domenica, con la  Paganese, poi il turno infrasettimanale del mercoledì quando giocheranno le altre e, quindi, nuovamente in casa contro il Catanzaro, magari stanco. Seguiranno il Catania al Cibali e poi Ternana e Virtus Francavilla, nuovamente al Bonolis. 4 gare su 5 sul sintetico amico, ed è questa la fase giusta per toglierci tante soddisfazioni. Bisogna approfittarne: il Teramo è in grado di poterlo fare. La sensazione che si avverte è che le squadre che lo precedono appaiano come quel gruppetto di ciclisti che, in prossimità del traguardo, si studiano tra loro, rallentano e danno modo a chi è leggermente staccato (il Teramo – ndr) di “rientrare”, per poi magari farsi pure precedere all’arrivo. Si, le “nobili” stanno aspettando, perché in realtà non hanno la forza per staccare i biancorossi, probabilmente perché non valgono di più, anzi… Qui nulla è scontato, perché, dopo le prime tre, la differenza di valori tra le altre, è minima.

Ci auguriamo che il finale sia favorevole, per poterci presentare alla “lotteria” dei play off con una posizione che dia un senso alla coda del campionato, concedendoci qualche possibilità in più rispetto al recente passato: diamine! Un po’ di ottimismo non guasta ad 11 partite dalla fine, delle quali 7 saranno da giocare in casa; perché non crederci?

Inizieremo ricevendo la Paganese. I campani hanno avvicendato il mister: dal 14 gennaio li guida Lello Di Napoli (54 anni) e sono in ripresa: nelle ultime 8 gare hanno ottenuto 3 vittorie e due pareggi, dopo una lunga sequela di sconfitte che avevano determinato la sostituzione di Alessandro Erra. In classifica è posizionata al quint’ultimo posto con 23 punti, frutto di 5 vittorie, 8 pareggi e 12 sconfitte: 20 sono le reti all’attivo e ben 34 quelle subite. In settimana, nel recupero con il Catania, hanno impattato (0-0). Con Di Napoli, com’era in precedenza, praticano il 3-5-2: talvolta, anche  quando sono in svantaggio, si dispongono con il 3-4-1-2. La formazione scesa in campo nell’ultima in casa, vinta 2-0 con la Turris (Diop e Guadagni) schiera in porta l’esperto Baiocco (30); nella difesa a tre giocano Sbampato centrale (4), Cicagna (20) a destra e Schiavino (23) a sinistra. Nella “terra di mezzo”, sulla fascia destra, più in appoggio al centrocampo che alla fase di spinta, si muove Carotenuto (14), mentre dall’altra parte spinge con continuità Squillace (3). In mezzo, ad interdire e a rilanciare l’azione sul centro destra, il rumeno Onescu (16), abile uomo assist che sa inserirsi con frequenza e che spesso va al cross; centralmente c’è Gaeta (7), portato ad inserirsi. In sostanza è un trequartista con un buon tiro dalla distanza: a sinistra agisce Zanini (33), bravo nelle punizioni. In avanti Raffini punta centrale (32) e Diop (11), pericolosissimo sotto rete perché rapido ed intraprendente ed anche autore di 7 reti.
Altre formazioni: nella difesa a tre può giocare l’esperto Sirignano (21), centrale, con Cicagna a destra e Schiavino a sinistra. A centrocampo, sulla fascia destra, Mattia (5), più bloccato rispetto a Carotenuto, mentre a sinistra c’è sempre il fluidificante Squillace. In mezzo, da dx, Onescu con Bramati (6) ed  Antezza (28), entrambi elementi di contrasto. In attacco spesso gioca Guadagni, un’ala destra veloce, mancino, già autore di 4 reti (una al Teramo all’andata). Spesso subentra per sostituire un centrale nella posizione di trequartista, a supporto delle punte Diop e Raffini: tatticamente, in tal caso, la disposizione tattica diventa 3-4-1-2. Altri attaccanti: Mendicino (18), punta centrale o anche ala sinistra e trequartista, Cesaretti (25), punta centrale, l’esperto 41enne Scarpa (10), ancora pericoloso quanto “fumantino”, e poi Cernuto (25), difensore centrale, e Volpicelli (29), centrocampista.
Conclusioni: a nostro avviso, vincendo questa gara, tutto l’ambiente potrebbe riacquistare quelle certezze per troppo tempo sopite…
Forza ragazzi, andiamo a vincere la prima di undici partite, affrontandole tutte come se fossero finali; provaci vecchio Diavolo, per la felicità di tutti. Arrivederci alla prossima – Diego Di Feliciantonio