TERAMO – Una riunione per analizzare il voto regionale e  fare il punto sui prossimi impegni elettorali, cercando di andare uniti e compatti. Questo è quanto emerso dalla direzione provinciale del Partito Democratico alla presenza del Segretario provinciale Gabriele Minosse, del Segretario Regionale Renzo Di Sabatino, dei consiglieri regionali DIno Pepe e Sandro Mariani, dell’ex onorevole Tommaso Ginoble, del gruppo consigliare del PD, e di esponenti e iscritti vari. Alla ricerca della compattezza perduta però si sono registrati  alcuni”sfoghi” sulla questione delle deroghe al voto regionale. Talune candidature come quelle di Sandro Mariani e Anna Marcozzi nelle liste civiche, avallate dal direttivo regionale, ma non derogate dal provinciale, sono finite al centro di una discussione relativamente all’appoggio arrivato da parte di determinati esponenti e amministratori iscritti al PD. Insomma, esponenti Dem che non hanno votato candidati della lista PD. Apriti cielo! La cosa non è piaciuta affato al Segretario Minosse e non solo a lui. Pensando poi a quel 6% (percentuale più bassa in assoluto a livello provinciale, minimo storico di sempre) raggiunto dai dem in città, la questione è proprio mal digerita.
Insomma Sandro Mariani  è finito sulla graticola, ma quest’ultimo commenta la serata come…”Una riunione di ingallettati, forse anche per il risultato ottenuto – die Mariani Si aspettavano venissi crocifisso, mi hanno chiamato Barabba e invece forse sono come Lazzaro. In un partito normale mi avrebbero fatto gli applausi, e invece… forse preferivano un solo consigliere di centro sinistra in Regione”. Ma a questo punto Sandro Mariani rimarrà nel PD? Sappiamo intanto che in consiglio regionale costituirà gruppo autonomo. La notizia della serata è che comunque tutti sono stati  d’accordo nel chiedere a Renzo Di Sabatino di rimanere al proprio posto alla guida del regionale, anche per traghettare il partito fino ai prossimi impegni elettorali. Di Sabatino ha promesso di riflettere sulla cosa…