TERAMO – Dopo sette anni alla guida della città, proporre indennizzi per i commercianti del centro storico non è una risposta all’altezza delle aspettative dei cittadini. Si tratterebbe di un provvedimento temporaneo, che può offrire un sollievo momentaneo ma che non risolve i problemi profondi che affliggono il cuore di Teramo.
Peraltro, nell’Ordinanza Commissariale n.9 del 2016 e ss.mm. sono già previste delle agevolazioni.
Non possiamo accettare che, dopo tutto questo tempo, l’unica strategia per il rilancio del centro storico sia un ulteriore intervento emergenziale e privo di una visione strutturale e di lungo periodo. Serve un cambiamento di rotta che vede proprio il commercio come protagonista attraverso una visione complessiva e condivisa della città, una visione unitaria che integri in un unico progetto diversi aspetti.
A Teramo, oltre che i residenti, sono spariti i negozi al dettaglio e attività di commercio ambulante e per questo i servizi, la vivibilità, la sicurezza e l’attrattività della nostra città sono sempre più a rischio, anche a causa della desertificazione commerciale.
Per prima cosa, deve essere prioritaria una politica di “qualità” del centro: il decoro urbano, la pulizia e percorribilità delle nostre strade, bisogna garantire la sicurezza, l’attrattività turistica ma deve essere assicurata soprattutto l’accessibilità e dunque la fruibilità del centro.
Accessibilità al punto vendita significa garantire ai clienti la possibilità del parcheggio. Ma sotto questo aspetto, sono state fatte scelte sbagliate e punitive con le tariffe esagerate delle innumerevoli strisce blu. Tutti hanno chiesto di rivedere il piano tariffario della sosta a pagamento, che non è adeguato ad una città come Teramo, ma l’Amministrazione è sorda. Si parla di rilancio del centro e del commercio ma non si riesce ad intervenire sull’accessibilità. E allora ci chiediamo come è possibile pensare di intervenire con i ristori e allo stesso tempo penalizzare e scoraggiare i cittadini a recarsi in città per fare gli acquisti?
Ricordiamo che la Giunta D’Alberto ha deciso di aumentare la Tari dell’10% con l’applicazione di nuove tariffe che hanno colpito fortemente le attività artigianali e commerciali. In questo momento di generale difficoltà economica è necessario mantenere basse le tasse comunali per incentivare i commercianti a rimanere aperti. L’aumento della Tari invece, per chi è in difficoltà economica, costituisce un motivo in più per chiudere le attività e lasciare soprattutto il centro della città sempre più deserto.
E quindi come si può parlare di rilancio del centro e del commercio se non si riesce ad intervenire sulla riduzione delle tasse per i commercianti?
Il Sindaco, invece di pretendere come sempre l’intervento di altre Istituzioni, farebbe bene a mettere in campo politiche comunali vere in favore delle persone e non volte alla ricerca esclusiva di pubblicità personale. Come abbiamo più volte sottolineato, bisogna cambiare subito rotta, scegliendo di stare accanto alla gente.
Ulteriori indennizzi non affrontano le cause profonde di questa crisi. La mancanza di eventi attrattivi, la scarsa cura degli spazi urbani, l’accessibilità limitata e l’assenza di un piano strategico per il turismo e il commercio sono problemi che non si risolvono con un semplice trasferimento di risorse economiche.
Città come L’Aquila e Ascoli Piceno hanno dimostrato che è possibile rilanciare un centro storico attraverso interventi mirati e coordinati. L’Aquila, dopo il terremoto, ha saputo trasformare la ricostruzione in un’opportunità, puntando su eventi culturali e infrastrutture moderne. Ascoli, invece, ha investito nella valorizzazione del proprio patrimonio storico, rendendo il centro un’attrazione per turisti e cittadini.
Teramo deve fare altrettanto, prendendo ispirazione da questi esempi, e sviluppando un piano che rispecchi le proprie specificità e le proprie esigenze.
Sette anni sono un tempo sufficiente per costruire un progetto di rilancio vero. Purtroppo, questa amministrazione ha scelto la via più facile, puntando su soluzioni temporanee che lasciano irrisolti i problemi di fondo. Teramo merita di più: merita una visione ambiziosa, che metta al centro il valore del suo cuore storico e il benessere di chi lo vive.
Ma questa Amministrazione da sempre naviga a vista, non ha una visione e dunque non ha mai messo in campo azioni concrete per ridare dignità alla nostra città capoluogo.
Ancora una volta il gruppo consiliare di Futuro In non rinuncia all’invito che rivolgiamo da tempo: cambiate rotta per il bene della nostra comunità oppure lasciate il campo prima di ridurre questa città ad un deserto! – Gruppo Consiliare Futuro In, Laura Angeloni, Franco Fracassa, Alessandro Di Berardino –