TERAMO – Domani venerdì 28 gennaio, mobilitazione nazionale indetta dall’Usb per sensibilizzare e trovare soluzioni alla crisi economica in atto. L’iniziativa raccoglie il sostegno della Casa del Popolo Teramo che alle ore 18 manifesterà in Largo San Matteo. “Abbiamo deciso di scendere in piazza per squarciare il velo di silenzio ipocrita calato sulle reali condizioni economiche in cui versa il nostro paese – spiegano i militanti in una nota – con un dibattito pubblico monopolizzato dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Un quadro sociale che ci racconta di una disoccupazione che dilaga, migliaia di persone a cui viene negata la possibilità di costruirsi un futuro sicuro perché legati a forme di contratto sempre più precari, il costo della vita che aumenta con un rincaro delle bollette che arriva fino al 55% per l’elettricità e al 42% per il gas previsto da inizio anno fino al 31 marzo 2022, tutto ciò a discapito di salari che stanno facendo scivolare sotto la soglia di povertà migliaia di lavoratori”.
“Sono queste le condizioni a cui viene esposta la maggior parte della popolazione, che ha visto in questi due anni di pandemia l’inasprirsi di queste problematiche a tal punto che tutto ciò sembra essere diventata un inquietante normalità. Da un recente studio condotto da OXFAM – continua la nota – in Italia 1 milione e 400 mila famiglie sono sprofondate in povertà, i working poor, cioè chi pur lavorando non percepisce un reddito sufficiente, sono una tendenza in crescita e l’aumento della diffusione del part-time contribuisce alla povertà lavorativa. Sul fronte padronale invece vediamo come la retorica del ‘tutti sulla stessa barca’ si infranga su una realtà che ci racconta due mondi totalmente differenti che hanno vissuto questa pandemia: da una parte la maggioranza della popolazione che ha affrontato crisi e miseria, dall’altra uno strato sociale composto da pochissime persone che ha visto nella pandemia uno dei periodi più fiorenti del XXI° secolo. Tra marzo 2020 e novembre 2021 il 10% più ricco ha visto salire al 52% la propria quota sulla ricchezza complessiva, mentre nelle mani della metà più povera della popolazione ne resta solo l’8%. Come sempre dall’inizio della crisi pandemica, ogni decisione viene presa per salvare l’interesse di profitto delle imprese, poco importa se questo vuol dire calpestare salute e sicurezza collettiva”.
“Scenderemo in piazza anche per ricordare Lorenzo Parelli, studente di 18 anni mancato pochi giorni fa schiacciato da una trave in alternanza scuola-lavoro, e per pretendere che si smetti di parlare di fatalità imprevedibile in un paese in cui sono 4 morti sul lavoro al giorno e che si cominci a dire che questa è la conseguenza di mandare milioni di studenti a lavorare gratis e senza tutele. Diamo appuntamento a tutti e tutte domani venerdì 28 gennaio alle ore 18 in Corso San Giorgio – Largo san Matteo (davanti alla prefettura di Teramo)”, conclude Casa del Popolo Teramo.