TERAMO – NeLl’Auditorium dell’Istituto “Alessandrini-Marino”, nell’ambito delle iniziative previste dalla XXXI Edizione del Premio Nazionale “Paolo Borsellino”, si è svolto l’incontro-spettacolo di Luigi Leonardi, testimone di giustizia e vittima di racket ed estorsioni a firma della malavita napoletana, con gli studenti e le studentesse delle classi seconde e quinte dell’Istituto.
Dopo i saluti della dirigente scolastica, Maria Letizia Fatigati e gli autorevoli interventi della referente del Premio Nazionale “Paolo Borsellino”, Francesca Martinelli, del vicario del Questore, Raffaele Attanasi, del comandante del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Teramo, cap. Marino Capponi, ha preso la parola Luigi Leonardi che ha narrato in un atto unico, con lo spettacolo teatrale “Una vita sotto scorta”, la sua storia di vita dolorosa, umiliante e violenta a tal punto da essere ad oggi ancora sotto scorta, descrivendo agli studenti quanto sia spietata la mafia, quanto terrore riesce a seminare nelle vite di chi ne è vittima e quanto nutra le associazioni malavitose ogni 5 euro che ciascun giovane decide di spendere nell’ambito del mercato di stupefacenti, e riportando all’attenzione dei ragazzi le dinamiche della piazza di spaccio di Scampìa.
Lo spettacolo teatrale “Una vita sotto scorta”, del regista Giorgio Caruso, è tratto dal libro di Luigi Leonardi “La paura non perdona. Una vita sotto scorta tra Stato e camorra”. Questo è quanto riportato nella locandina dello spettacolo: “Se abbandonassi il mio territorio vincerebbero loro. E invece resto qui ad affrontarli. Perché sono loro che devono andarsene, non io”. Quale prezzo si paga per non accettare compromessi? Un imprenditore sceglie di dire no al racket delle estorsioni.
Come si convive con la paura, in costante pericolo? Luigi Leonardi dopo il suo libro di successo porta in scena la sua drammatica testimonianza. Una storia vera di un uomo che non ha voluto chinare la testa senza pretendere di essere un eroe che sfida la morte senza riserve. Proprio per questo forse la sua storia colpisce al cuore e fa paura alla criminalità. Gli studenti dell’Alessandrini-Marino sono stati i veri protagonisti di un’autentica mattinata di scuola
di legalità, si sono mostrati molto interessati e hanno posto numerose domande alle quali il testimone di giustizia Leonardi ha risposto in modo puntuale e preciso, sottolineando l’importanza della scuola nella promozione della cultura della legalità.
Ha partecipato all’incontro anche Leo Nodari, presidente dell’Associazione di promozione sociale “Società Civile”, che ha organizzato l’evento, e Christian Francia, delegato del presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo – Angelo Di Carlo