ATRI – Siamo veramente felici di comunicare che il lavoro “La Fenice” del Polo liceale “L. Illuminati” di Atri è arrivato al 10° posto del Progetto Nazionale “Best Choice: Benessere, Educazione e Salute nel territorio” a cui hanno partecipato 62 scuole e organizzato dall’AVIS nazionale. L’obiettivo è stato quello di formare e informare i giovani sugli stili di vita più corretti, coinvolgendoli e rendendoli partecipi dell’ideazione di progetti riguardanti problematiche ritenute maggiormente a rischio.
“La Fenice,” creatura mitologica, simbolo dei naturali cicli evolutivi di morte e rinascita, è il nome del lavoro corale fatto di musica, grafica, copywriting, interpretazione attoriale e musicale e realizzato dalle classi IV B liceo linguistico, V A liceo classico e V E liceo scientifico coadiuvati dai docenti Derna Gramenzi, Alessandra Pavone, Giuseppina Pelatti e Manuela Traini. L’elaborato si compone di tre parti: la locandina che annuncia il podcast, il podcast stesso a due voci frutto di un sano percorso di condivisione, ragionamento e osservazione della realtà e la canzone scritta e musicata dai ragazzi stessi.
L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare sul tema dei disturbi del comportamento alimentare, tematica che è emerso da un questionario anonimo sui comportamenti a rischio compilato da circa 350 alunni. La più bella definizione di adolescenza è stata data da J.J. Rousseau: “L’adolescenza è una seconda nascita, noi nasciamo per così dire, in due volte: l’una per esistere, l’altra per vivere“. “La crescita corporea fa dell’adolescente il brutto anatroccolo di cui parla la fiaba famosa, lui non sa ancora di essere cigno, si sente goffo e sgraziato nel suo nuovo vestito di carne e sente di essere un incompreso” (Regni).
Oggi è difficile diventare adulti, la nostra è definita una “società di eterni adolescenti”, il problema non è nel vuoto che si imputa nei giovani, ma nel deserto creato dagli stessi adulti. L’adolescente sa essere molto generoso e capace di porsi al servizio di un progetto con grande slancio, ma quando una società non sa proporre grandi sfide, positive cause a cui votare il loro impegno, è una società che deve farsi carico delle aspettative e delle sofferenze altrui. Sono loro che dovrebbero aiutare il nostro vecchio mondo a nascere di nuovo, loro ad essere i protagonisti, nessuno potrà prendere questo posto, sono chiamati a scongiurare il rischio planetario a cui siamo esposti, che avrà purtroppo esiti disastrosi. Questa pandemia ha dimostrato, in maniera inequivocabile, la fragilità di tutto il mondo, e come ripete spesso Papa Francesco, non possono bastare semplici ricette ma puntare sull’educazione dei giovani; educare è un atto disperanza che ha una forza trasformante e generativa, capace di rompere i determinismi e i fatalismi.
Insieme alla nostra Preside, auguriamo ai ragazzi di prendere in mano consapevolmente la loro vita, senza affidarla alle utopie e alle illusioni, ma al coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità, ponendo al centro la persona, la sua dignità, la sua bellezza e la sua unicità – foto Super J –