TERAMO – Nella giornata di martedì si sono riunite in modalità congiunta le commissioni I e V del Consiglio regionale dell’Abruzzo per discutere i piani di rientro delle Aziende sanitarie dalla posizione debitoria certificata recentemente e corrispondente a circa 200 milioni di euro, frutto di situazioni assai differenti tra le realtà dei territori provinciali della nostra Regione. Nel corso della seduta sono intervenute tutte le organizzazioni sindacali, le quali non hanno potuto far altro che rappresentare le grandi perplessità e le gravi preoccupazioni per le prospettive future.
“Le Commissioni di martedì sono state di vitale importanza per certificare due grandi verità: la prima è che la rete sanitaria approvata qualche mese fa dalla maggioranza di centrodestra a guida Marsilio rappresenta carta straccia, poiché, come segnalato già in quella sede, carente delle adeguate coperture finanziarie e quindi corrispondente più ad un libro dei sogni che alla realtà del nostro territorio; la seconda, invece, rappresenta la grave e grande ferita per il nostro territorio, visto che anche in questa sede gli stessi organi tecnici della ASL segnalano gravi disparità di trattamento, soprattutto futuri, tra le 4 aziende regionali, al fine di ripianare un debito che è generato principalmente in altre province” commenta il Consigliere Regionale Dino Pepe.
“Il Presidente Marsilio e l’assessore Verì saranno ricordati come coloro che hanno ereditato una situazione virtuosa, figlia delle scelte politiche assai complesse prima di Chiodi e poi di D’Alfonso, e nel giro di pochi anni sono riusciti a trascinare la nostra regione sull’orlo di un sempre più probabile commissariamento. Ed in questo quadro drammatico la nostra provincia, la nostra rete sanitaria, continua a rappresentare la cenerentola d’Abruzzo, il bancomat per le scelte fatte per altri territori. Unità operative tagliate in sede di rete sanitaria, quando Teramo fu evidentemente la provincia più penalizzata, zero investimenti previsti ad oggi ed a questo punto non programmabili con un passivo di bilancio così pesante, altri servizi che presto vedranno una compressione dell’offerta ai pazienti ed una conseguente difficoltà di accesso con particolare attenzione ai servizi farmacologici ed al reperimento dei farmaci, sempre meno certezze e tutele per il personale impiegato nei servizi gestiti attraverso appalti esterni” continua il Consigliere del Partito Democratico.
Conclude così Dino Pepe: “La domanda è una sola: cosa altro deve succedere perché i colleghi del centro destra battano un colpo per il territorio che li ha eletti? Cosa altro deve succedere perché l’assessore Verì rassegni le dimissioni, accompagnata dal Presidente Marsilio?”.