TERAMO – Dopo che si è consumata l’ennesima morte sul lavoro, che ha coinvolto un giovane operaio di Campli, folgorato tragicamente su un traliccio dell’ENEL dove era impegnato per svolgere l’attività, la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo e supplente delle Regione Abruzzo Monica Brandiferri esprime sdegno ed amarezza e manifesta la sua vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore scomparso.

Come Consigliera di Parità – afferma Monica Brandiferri – mi occupo da sempre anche dei temi collegati alla sicurezza sul lavoro e ricevo continue segnalazioni di problematiche inerenti proprio il diritto di lavorare tutelando l’incolumità dei lavoratori e delle lavoratrici. Siamo ancora una volta a constatare una tragica morte sul lavoro, avvenuta peraltro nella nostra Provincia, nel nostro territorio. La scomparsa del giovane operaio di Campli non può essere definita una fatalità in quanto i ripetuti eventi luttuosi registrati dimostrano l’esistenza di un problema persistente che va affrontato e risolto con l’impegno concreto e fattivo delle Istituzioni e di tutti gli organismi che si occupano di sicurezza sul lavoro. Inoltre ritengo opportuno porre fine alla tendenza usuale e deleteria di dare risonanza alle morti sul lavoro nel momento in cui si verificano per poi farle cadere nel dimenticatoio fino a riparlarne quando si consuma una nuova tragedia.

La sicurezza e la salute sul lavoro sono un processo in divenire e ciascuno di noi ha un ruolo da svolgere. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza nell’emergenza, per sconfiggere la quale si richiede un cambio di passo, da attuarsi con una intensificazione della formazione dei lavoratori ma anche con maggiori controlli e verifiche sui luoghi di lavoro. Una società civile e democratica, infatti, non può e non deve prescindere dal rispetto delle normative e dei principi che mirano a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, e soprattutto non può assistere passivamente alla crescita esponenziale di decessi che vanno a ledere uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione Italiana. Occorre fare scelte efficaci e concrete per garantire il “benessere organizzativo”, che deve essere posto come obiettivo prioritario del lavoratori e delle lavoratrici e non deve rappresentare solo un motto teorico”.