TERAMO – L’Amministrazione comunale di Teramo, rappresentata dal Sindaco Gianguido D’Alberto e dall’Assessore alla Cultura, manifestazioni ed eventi Antonio Filipponi, propone anche quest’anno il cinema all’aperto, con proiezioni gratuite nelle frazioni, avvalendosi dell’organizzazione del Premio Di Venanzo di Teramo Nostra, con rassegna di film a cura di Cineforum Teramo e con la collaborazione di Patto per la lettura Teramo e Cinemusicanova. “Ancora una volta risulta vincente il rapporto di apertura e collaborazione tra il Premio Di Venanzo e tutti gli operatori culturali del territorio – dichiarano gli amministratori -. In questa edizione si è creata una ottima sinergia tra due associazioni, Teramo Nostra e Cineforum Teramo, che da decenni lavorano sul territorio per la diffusione del cinema di qualità per ogni fascia d’età. Il Cineforum Teramo è partner tecnico della manifestazione, orgoglioso di prendere parte alla realizzazione di un grande classico dell’estate teramana e con grande piacere ha accettato l’invito dell’Associazione Teramo Nostra, apprezzandone da sempre il lavoro instancabile sul territorio”.

I quindici film in scaletta saranno proiettati, ad ingresso libero, nelle piazze di altrettante frazioni del Comune di Teramo e ogni sera ci sarà una breve presentazione del film, del regista e del direttore della fotografia, a cura di Domenico Di Felice e Marco Chiarini, formatori per il Cineforum Teramo. Inoltre ogni sera, prima della proiezione, per il progetto “Patto per la lettura” avviato dal Comune di Teramo, ci sarà una lettura ad alta voce di un brano che aiuterà il pubblico a conoscere il progetto e ad entrare nel clima del film. A fine film ci sarà modo di analizzare e commentare il film con chi ne avrà voglia e interesse.

Nella locandina, accanto ai titoli dei film sono stati evidenziati i chilometri che separano il centro di Teramo dal luogo di proiezione: è un invito per tutti i teramani a recarsi in quelle frazioni per godersi un bel film e riscoprire anche la bellezza dei piccoli borghi teramani.

Si comincia venerdì 1 settembre, da Piano della Lenta (3,6 km dal centro di Teramo) dove alle ore 20.30 per la mitologia degli anni ’80 sarà proiettato il film “I goonies” (1985) regia di Richard Donner, fotografia di Nick McLean: la fantastica avventura di crescere senza dimenticarsi dei propri sogni di bambino. Un film testimone di una generazione, a cui la modernità deve tantissimo. Qualcuno ha detto “Stranger things?

Sabato 2 settembre a Rapino (distante 14 km) sarà proiettato “Il marchese del Grillo” (1981) regia di Mario Monicelli, fotografia di Sergio D’Offizi, con un indimenticabile Alberto Sordi: si può vivere una vita solo per gli scherzi? Certo che si può. E pazienza se le conseguenze, a volte, le pagano i sottoposti. Dopotutto lui è lui, e voi non siete…

Domenica 3 settembre la rassegna farà tappa a Colleatterrato (4,6 km) con il film “Streghe” (2020) regia di Robert Zemeckis, fotografia di Don Burgess: adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1983 scritto da Roald Dahl, il film era parte di un vecchio progetto di Del Toro, ripreso poi da Zemeckis. Criticato per il cambio di ambientazione, è una storia colorata e grottesca che ci invita anche a guardare oltre le apparenze.

Lunedì 4 settembre la carovana si sposterà a Nepezzano (6,6 km) dove si potrà vedere il film “Non così vicino” (2022) regia di Marc Foster, fotografia di Matthias Koenigswieser: tratto dal bestseller “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello scrittore svedese Fredrick Backman e remake cinematografico di Mr. Ove, il film mostra un Tom Hanks quanto mai ispirato, che è costretto a stravolgere la propria esistenza grazie ai suoi nuovi vicini di casa, che però gli regaleranno di nuovo la voglia di vivere.

Martedì 5 settembre a Villa Tofo (8,4 km) sarà la volta del film “Animal House” (1978) regia di John Landis, fotografia di Charles Correll, in cui Landis dirige per la prima volta John Belushi: quando l’esperienza universitaria diventa una vera, pazza, guerra alle istituzioni è il momento di ricordare che “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare!”.

Giovedì 7 settembre a San Nicolò a Tordino (9,7 km) sarà proiettato un capolavoro della comicità statunitense: “Frankenstein Junior” (1974) regia di Mel Brooks, fotografia di Gerald Hirschfeld: la parodia che diventa creatrice di nuovo senso, uno dei più bei film comici di sempre, una cornice antica ed al tempo stesso contemporanea che inquadra attori semplicemente fantastici e gag diventate ormai storiche e pluricitate.

Venerdì 8 settembre a Poggio Cono (11 km) potremo vedere un assoluto capolavoro della commedia italiana “I soliti ignoti” (1958) regia di Mario Monicelli, fotografia di Gianni Di Venanzo: la commedia che diventa serietà, le gag che si fanno storia e una scrittura sublime, per non parlare della regia, ci regalano la più memorabile pasta e ceci della storia del cinema italiano e mondiale.

Domenica 10 settembre sarà proiettato a Villa Ripa (5,5 km) un altro film cult della commedia italiana per la crescente popolarità a distanza di decenni dall’uscita nelle sale: “Febbre da cavallo” (1976) regia di Steno, fotografia di Emilio Loffredo, dove potremo rivedere le gesta di Mandrake Gigi Proietti e Er Pomata Enrico Montesano.

Lunedì 11 settembre nella frazione di Colle Santa Maria (8,3 km) sarà la volta di “Qualunquemente” (2011) regia di Giulio Manfredonia, fotografia di Roberto Forza: nel passaggio dalle gag al lungometraggio, il personaggio di Antonio Albanese soffre un pochino, ma non manca di tenderci uno specchio nel quale non sempre ci piace guardarci.

Martedì 12 settembre ci si sposta a Miano (10 km) per un vero e proprio monumento della cinematografia come “Tempi moderni” (1936) diretto e interpretato da Charlie Chaplin, fotografia di Roland Totheron e Ira Morgan: un film degli anni ‘30 che cristallizza la nevrosi della modernità e le vicende che occorrono quando una crisi economica ti porta via la vita che immaginavi. Incredibile quanto sembri girato ieri.

Mercoledì 13 settembre si va a Villa Vomano (11 km) per “La sposa cadavere” (2005) regia di Tim Burton, fotografia di Pete Kozachik: una maledizione lega per sempre un giovane sposo al cadavere animato di una ragazza morta anni prima. Nel suo viaggio nell’oltretomba, scoprirà la soluzione di un mistero, e tornerà alla vita senza dimenticare cosa aspetta tutti noi un giorno.

Giovedì 14 settembre ci si trova a Travazzano (8,3 km) per la proiezione di “Una notte da leoni” (2009) regia di Todd Phillips, fotografia di Lawrence Sher: Un film che ha rinnovato il filone comico americano, troppo perso in farse demenziali. Un brusco ritorno alla realtà, come brusco è il risveglio dei tre protagonisti che devono ricostruire una folle notte a Las Vegas e ritrovare un amico scomparso misteriosamente.

Venerdì 15 settembre a Scapriano (1,4 km) sarà proiettato “Divorzio all’italiana” (1961) regia di Pietro Germi, fotografia di Leonida Barboni e Carlo Di Palma: una commedia esilarante che si concede di sconfinare nel grottesco e nel black humour, mantenendo però l’integrità e la compattezza della denuncia di una mentalità ipocrita, meschina e patriarcale. Uno dei maggiori esempi della commedia italiana degli anni ‘60, vincitore anche di un meritatissimo premio Oscar per la sceneggiatura.

Domenica 17 settembre si sale a Magnanella (8,8 km) per il film “Quo Vado” (2016) regia di Gennaro Nunziante, fotografia di Vittorio Omodei Zonini: se oggi ci scopriamo ad invidiare lo sfigato Fantozzi, arriva Checco Zalone a proporsi come specchio della miseria della società che ci tocca vivere!

Lunedì 18 settembre l’ultima proiezione della rassegna a Poggio San Vittorino (10 km) con “Lo chiamavano Trinità” (1970) regia di E.B. Clucher, fotografia di Aldo Giordani: per alcuni il canto del cigno dello spaghetti western, un film che ha entusiasmato almeno tre generazioni e che è tragicamente sempre presente nelle nostre vite, nelle suonerie dei telefonini. Ma è anche una storia senza tempo di rivalsa sui potenti.