TERAMO – Allo stadio sì, allo stadio no. Alla fine sarà sì per una parte, sarà no per l’altra, con una compattezza che quasi certamente non sarà tale, a meno di clamorosi ripensamenti.
E’ verissimo che i tifosi organizzati non si siano ufficialmente espressi e che non amino farlo con gli organi di informazione, ma che qualche elemento suffragato dalla garantita attendibilità venga sempre a galla è un fatto per chi, come noi, sta seguendo la vicenda giornalmente.
Ad esempio non si è detto che il presidente del Città di Teramo, Filippo Di Antonio, abbia avuto un ulteriore incontro, pare nella serata di ieri, con i tifosi organizzati o con parte di essi, senza conoscere cosa sia emerso, tant’è che la nostra riflessione analizzerà un aspetto diverso (forse incidente – ndr -).
Nel prossimo campionato di Eccellenza, al Bonolis, non sarà aperto al pubblico il settore dei Distinti (la stessa cosa, ad onor di cronaca, la si registrò ai tempi di Luciano Campitelli fino alla conquista della serie D – ndr -). Nel tempo era stato “occupato” dal Club Biancorosso ed è da quel segmento dello stadio, ricorderete, che fece tanto rumore quello striscione rovesciato in segno di protesta verso l’operato dell’allora dirigenza teramana.
Va aggiunto, altresì, che sempre in quel settore campeggiavano anche altre tre sigle: dello Spartaco Piotto, del PDL (Piano della Lenta) e,del Distinti, tutti “evacuati”.
Questa situazione la si può leggere come un’aggravante per quella che sarà la loro decisione finale?
Temiamo di sì.