PINETO – Si terrà venerdì 28 giugno alle ore 21 a Pineto, nei giardini retrostanti Villa Filiani, la presentazione del volume del naturalista Adriano De Ascentiis dal titolo “La Pineta secolare. La cattedrale arborea di Pineto tra storia e natura” (Ricerche&Redazioni 2024). Il volume, con un ricco corredo di immagini e documenti d’epoca, ripercorre la nascita e l’evoluzione storica di uno dei monumenti arborei più importanti della costa italiana, la pineta costiera di Pineto. 

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Alberto Dell’Orletta, interverranno insieme all’autore l’agronomo Beatrice Marucci e l’architetto Fabio Vallarola. A moderare l’incontro il giornalista Umberto Braccili.

Così De Ascentiis nella sua Introduzione:

«… Anche questa volta mi sono lasciato travolgere dai ricordi che fin da bambino mi legano alla pineta, a questa geometrica cattedrale verde in cui, da pinetesi, entriamo ogni volta che varchiamo i sottopassi che ci portano al mare, un colonnato naturale che sorregge un tetto verde e rigoglioso che ci trasmette serenità e protezione. Per chi come me ha avuto la fortuna di abitare a Pineto, passeggiare al seguito di parenti sotto la pineta è praticamente consuetudine quotidiana, un luogo tranquillo dove si è liberi di correre e girovagare, dove mi recavo con mia madre, mio nonno e le sorelle alla ricerca di funghi, di pinaroli e terreum che crescevano qua e là in posti che solo in pochi allora conoscevamo o sapevamo riconoscere, il luogo dove si andava a raccogliere pigne per il fuoco o per i prelibati pinoli, dove ci si rinfrescava dopo lunghe giornate passate sulla torrida sabbia, il luogo dove nascevano i primi amori sulle gelide panchine di marmo, il luogo dove, oramai adulti e genitori, portiamo i nostri figli a giocare, raccogliendo i nostri pensieri.
Ho pensato quindi che per celebrare al meglio un anniversario così importante come il centenario di una pineta, che ha permesso non solo di dare l’avvio alla nascita di una cittadina così bella e importante quale è Pineto, ma anche e soprattutto di permetterci di vivere in un luogo salubre come quello dove viviamo oggigiorno, il minimo che potessi fare era quello di scrivere la sua storia, abbellita da foto e informazioni delle persone che l’hanno vissuta nel corso di questo ultimo secolo…»