SILVI – L’amministrazione comunale uscente ha rilanciato, anche a mezzo stampa mediante un comunicato enfatico del Sindaco Scordella, il progetto di Variante alla Statale Adriatica.
Un progetto che, come Partito Democratico, giudichiamo alquanto vetusto oltre che fortemente lesivo della morfologia, degli equilibri e delle prospettive di sviluppo di Silvi.
Una città che da meta turistica privilegiata finirebbe infatti per trasformarsi in città di passaggio e di collegamento con le più virtuose realtà limitrofe.
In alcun modo, possiamo permetterci anche solo di pensare ad un intervento di tale portata e impatto ambientale e paesaggistico.
Tra l’altro, rimaniamo a dir poco esterrefatti nel constatare come, tra tutte le alternative progettuali concernenti il ”Progetto 5 di by-pass per Silvi” e contemplate dalla relazione tecnica del Piano Generale del Traffico Urbano del 2003, l’amministrazione abbia deciso di puntare proprio sull’opzione che come Partito Democratico non condividiamo e che gli stessi tecnici redattori del Piano classificano come ”meno auspicabile in relazione alle esternalità socio-ambientali ad essa riconducibili”.
Di conseguenza, sulla base di questa valutazione tecnica, il giudizio politico che esprimiamo non può che essere negativo.
Ad ogni modo, andando più nello specifico, la stessa relazione tecnica a cui facciamo riferimento presenta quattro diverse proposte progettuali. Tre di queste si caratterizzano per il medesimo approccio, delineando tracciati alternativi e più o meno impattanti:
1) Un indirizzo prevede la rilocalizzazione del casello di Pescara Nord sul retroterra collinare di Silvi, in relazione con il tracciato della tangenziale sulla quale verrebbe dirottato il traffico in entrata e uscita dall’autostrada, decongestionando di conseguenza la Statale Adriatica;
2) Un altro indirizzo ancora contempla invece il raccordo del tracciato della tangenziale direttamente con la rete stradale principale urbana, con quindi la riqualificazione e il potenziamento
degli innesti sulla SS. 16 (Silvi Nord – Fiera, Silvi Centro – Alighieri, Silvi Sud Expo 2000);
3) Infine c’è l’opzione che prevede la connessione locale della tangenziale con la 553 Silvi-Atri.
Oltre a questi indirizzi, ne è previsto un altro, molto più ambizioso e che meriterebbe un approfondimento, che contempla un bypass autostradale Pineto-Cappelle, passando dietro Atri, con conseguente declassamento dell’attuale tratto autostradale
che fungerebbe da variante de facto.
Quest’ultimo indirizzo, a nostro avviso, oltre ad essere coerente con una prospettiva di retrocessione della linea ferroviaria, sarebbe più funzionale non solo ai fini del decongestionamento della Statale Adriatica, ma anche ai fini della valorizzazione delle aree interne (pensiamo, per esempio, ai comuni della Val Fino).
Ad ogni modo, siamo convinti che sia ancor più lungimirante pensare di decongestionare la Statale Adriatica mediante un importante potenziamento a livello regionale della stessa rete ferroviaria, sia dal punto di vista infrastrutturale, in modo da incentivare il trasporto merci su ferro, sia da un punto di vista dei servizi, aumentando le corse, le fermate e le agevolazioni per studenti e lavoratori pendolari.
Tra l’altro, un intervento in tal senso sarebbe in perfetta corrispondenza con gli enunciati e gli obiettivi generali contemplati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, di conseguenza, non troverebbe alcuna difficoltà di finanziamento né resistenze di carattere politico.