PESCARA – Con acclamazione finale è stata eletta all’unanimità la nuova segreteria regionale della UIL PA Polizia Penitenziaria. Ruggero Di Giovanni e la squadra regionale che lo appoggerà formata da Mauro Nardella, Fabrizio Faraci, Marco Graziano e Marco Iezzi, saranno i rappresentanti massimi del quadro sindacale penitenziario della UIL in Abruzzo. Al Congresso tenutosi nei locali della UIL Abruzzo e presieduto dal Segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio, oltre ai delegati al voto, hanno partecipato il Segretario della UIL Abruzzo Michele Lombardo, quello dei Pensionati Giampiero Fattore, il componente dell’Esecutivo Regionale della UIL Abruzzo Giuseppe Giancola e il segretario della UIL PA Angela Di Canio. La composizione dei quadri ha dato il la all’apertura dei lavori. Ad essa ha fatto seguito la relazione molto applaudita del Segretario Generale uscente il quale ha speso parole molto importanti sugli organici scarni insistenti in tutti gli istituti abruzzesi ed in maniera particolare laddove, come nel caso di Sulmona e Teramo, sono in procinto di essere ampliati posti detentivi.

Particolare importante è stata l’evidenza fatta al fallimento del sistema penitenziario ed in particolare di quello psichiatrico carcerario e di quello pertinente la politica di revisione della geografia penitenziaria a suo tempo operata dal Ministero della Giustizia e che ha di fatto traslato le competenze amministrative dal Provveditorato dall’Amministrazione Penitenziaria da Pescara a quello di Roma. Per quanto attiene la questione psichiatrica “va osservato che in carcere ci sono persone che hanno gravi sofferenze psichiche – si è evidenziato nel corso del congresso –. A tal proposito, per meglio capire il tutto, si è preso quale esempio il carcere di Pescara attingendo dati estrapolati da una intervista riportata dallo Psichiatra Polzella sul mensile ‘Voci di Dentro’ e dalla quale emerge che oltre il 70% della popolazione carceraria fa uso di psicofarmaci. Tre o quattro volte al giorno vengono distribuite gocce e pastiglie, terapia più che mai necessaria per riuscire a tenere tranquilla una popolazione rinchiusi in luoghi assolutamente non adeguati e con pochissimo personale: mancano agenti certo, ma soprattutto mancano psicoterapeutici, tecnici della riabilitazione, educatori specializzati e psicologi. Non meno importante è l’abuso di psicofarmaci in carcere i cui dati fanno emergere che detenuti, da anni, sono abituati all’uso quotidiano di farmaci che alla lunga alterano la personalità, creano dipendenze, disturbi del comportamento e aggressività che stanno alla base dei tantissimi casi di aggressione perpetrati a danno dei baschi blu. In sostanza il carcere ha sostituito il manicomio ma con l’handicap di non avere il personale, compreso quello della Polizia Penitenziaria, che avevano invece gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”.

“A peggiorare la situazione – in conclusione – è intervenuta anche la soppressione del Provveditorato Abruzzese a vantaggio di un Provveditorato allargato e che fa capo a Roma ma che non ha fatto altro che peggiorare la condizione di tutti gli amministrati abruzzesi. Decisione molto discutibile e frutto di una scelta scellerata voluta dall’allora Governo Renzi, rientrata in quella della tanto opinata spending review, che ha affossato le aspettative di tutti gli operatori penitenziari”.

Questa è la squadra eletta:
Segretario Generale: Ruggero Di Giovanni;
Segretari Regionali: Mauro Nardella, Fabrizio Faraci, Marco Graziano e Marco Iezzi;
Tesoriere: Salvatore Caldarola;
Presidente: Giuseppe Giancola;
Collegio dei Revisori dei Conti: Francesco Pinnelli, Marco Iezzi, Michele Americo, Renato Tramontano;
Consiglio Regionale: Cristiano Laurenti, Francesco Pinnelli, Antonio Breda, Roberta Di Nardo.