ROMA – “I dati diffusi oggi da Ansa riguardo al monitoraggio del Ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza nelle regioni italiane evidenziano una criticità che non possiamo ignorare: l’Abruzzo risulta insufficiente in due aree fondamentali per il funzionamento del sistema sanitario, la prevenzione e l’assistenza territoriale. La prevenzione è il primo strumento per ridurre il ricorso agli ospedali e migliorare la salute della popolazione, mentre un’assistenza territoriale forte consente di ridurre i ricoveri evitabili e il sovraccarico del pronto soccorso. Se queste due aree sono carenti, significa che il sistema nel suo complesso non funziona come dovrebbe e certamente ci sono responsabilità politiche su questo” – dichiara Giulio Sottanelli, deputato e Segretario regionale di Azione.
Nei giorni scorsi, Azione aveva già sottolineato la propria contrarietà alla scelta del Presidente Marsilio di non istituire i DEA di II livello previsti dal Decreto Ministeriale 70 del 2015, una decisione che rischia di aggravare ulteriormente la situazione sanitaria regionale. “Abbiamo già spiegato qual è per noi la strada da seguire: individuare i due ospedali da trasformare in strutture di eccellenza, coinvolgendo i territori in un tavolo di concertazione e prevedendo compensazioni per le province non direttamente interessate. Questa riforma non solo garantirebbe cure specialistiche di alto livello senza costringere gli abruzzesi a rivolgersi fuori regione, ma andrebbe anche a rafforzare l’intero sistema, favorendo una migliore integrazione tra ospedali, medicina territoriale e aziende ospedaliere-universitarie” – aggiunge il deputato di Azione.
“I dati di oggi confermano ancora di più la necessità di ripensare l’organizzazione della sanità abruzzese, in particolar modo quella della medicina territoriale. Se non interveniamo subito, rischiamo di aumentare ancora di più la mobilità passiva, già tra le più alte in Italia con un saldo negativo di oltre 104 milioni di euro, con un numero crescente di cittadini costretti a spostarsi fuori regione per ricevere cure adeguate. Questo significherebbe continuare a scivolare verso il fondo classifica invece di colmare il divario e garantire ai cittadini abruzzesi presenti e futuri una sanità all’altezza delle loro esigenze” – conclude Sottanelli.