PESCARA – “Il solito bluff. Si documentino e diano conto agli abruzzesi delle politiche fallimentari nazionali sull’emergenza sanitaria che hanno nuociuto all’Abruzzo”. La nota congiunta del presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale, Mario Quaglieri, e del capogruppo di FdI, Guerino Testa.
“Siamo stufi, perché tutto ha un limite, di sentire le solite lezioncine da una forza politica, come i 5Stelle, che in questi dieci mesi ha sostenuto governi nazionali la cui gestione dell’emergenza covid è risultata oltremodo fallimentare. E siamo ancor più stufi di assistere al loro solito bluff : quello di alzare la voce in Abruzzo contro il governo regionale per depistare esattamente sulle gravi responsabilità che i 5Stele hanno sulla mala gestio nella lotta alla pandemia. E’ giunto il momento di richiamare questa forza politica al buon senso e ai doveri nei confronti dei cittadini.
Non è affatto vero che l’Abruzzo sia la regione che vive da più tempo la zona rossa ma è certamente una regione vittima di un meccanismo perverso di restrizioni che ha visto cambiare di continuo le proprie regole di attuazione. E’ stato, infatti, ben evidenziato in Conferenza delle Regioni – vi è traccia in una nota inviata al nuovo governo Draghi – quanto vi sia la necessità di una revisione del sistema di attribuzione delle zone, di una maggiore semplificazione ed anche di una rimodulazione delle tempistiche di comunicazione dei provvedimenti, che devono consistere in un congruo avviso delle decisioni prese.
Per quanto riguarda la questione degli screenig di massa – strumento fondamentale e sulla cui attività la Regione Abruzzo è stata elogiata dal Ministero della Salute per i ripetuti screening effettuati e le analisi che hanno permesso di identificare la presenza della variante inglese – è stato già ampiamente risposto alla consigliera Marcozzi, la quale tuttavia si ostina ad affermare l’inutilità dei test antigenici rapidi. Si tratta degli stessi test suggeriti e forniti nella provincia aquilana dal governo Conte e sono gli stessi test che il governo ha disposto di sottoporre in tutti gli aeroporti ai passeggeri prima dell’imbarco. Oltre ad essere gli stessi test che il Ministero della Salute ha equiparato ai tamponi molecolari, riportando nei report giornalieri la somma dei risultati ottenuti dalle due tipologie di esame diagnostico. Va fatto presente alla Marcozzi e compagni, che a riprova dell’efficacia dei test antigenici rapidi abbiamo il caso Guardiagrele. Infatti, prima di procedere con lo screenig di massa erano già stato effettuato un numero di tamponi molecolari pari al 44% della popolazione residente, attività che aveva permesso di individuare ed isolare i focolai esistenti, così come dimostrato dai risultati dello screening successivo che fece registrare pochi positivi e nelle settimane seguire, non certo per incantesimo, a Guardiagrele non si sono verificati altri casi di positività al coronavirus. Non solo, prima di effettuare gli screenig e consapevoli della circolazione, in quel territorio, della variante inglese, l’ Istituto Zooprofilatico di Teramo ha isolato campioni della variante e li ha testati sui tamponi antigenici rapidi, certificando la totale validità degli stessi. Dunque, la Marcozzi la smetta di citare presunte pubblicazioni scientifiche, che puntualmente non fornisce, in perfetta linea con la cultura grillina del “sentito dire” o “l’ho letto su internet”. Studi, si documenti per bene e non proceda con approssimazione perché rischia soltanto di ingenerare confusione nei cittadini. Per fortuna gli abruzzesi si prenotano in decine di migliaia per sottoporsi ai test , anche grazie ai Sindaci che stanno fornendo la massima collaborazione, soddisfatti delle numerose operazioni di screening territoriali condotte dalla Regione Abruzzo. Operazioni che hanno permesso di individuare, tra Chieti e Pescara , più di mille persone asintomatiche che nessuno avrebbe mai potuto rintracciare. Se non si effettuano i tamponi molecolari nella stessa quantità dei test antigenici rapidi, è solamente perché sarebbe impossibile processare in laboratorio un numero così elevato. Diversamente, in tutta Italia si sarebbe proceduto esclusivamente con i tamponi molecolari. Se poi Marcozzi e amici 5Stelle volessero fare un appello al Ministero della Salute affinché ci fornisca strumentazioni, laboratori e un numero di tamponi molecolari sufficiente a coprire, ripetutamente, l’intera popolazione abruzzese, naturalmente siamo pronti ad intervenire.
Sulla campagna vaccini, sarebbe bastato che i 5 Stelle avessero consultato il sito del governo per verificare come l’Abruzzo sia in perfetta linea con la media nazionale. Piuttosto, loro, continuano a sfuggire dalle proprie responsabilità circa l’approvvigionamento dell’ antitodo anti-covid, unico e vero rimedio contro la pandemia e per il rilancio dell’economia italiana.
Sulla rete covid, come mai il Movimento 5Stelle non parla dei mesi e mesi preziosi fatti perdere alla Regine Abruzzo, e a tutte le altre regioni, per l’approvazione del piano degli interventi della rete ospedaliera? Un ok arrivato troppo tardi quando oramai la seconda ondata ci aveva già colpiti.
Suggeriamo ai Consiglieri abruzzesi 5Stelle di occuparsi anche di altri temi durante la loro prossima conferenza stampa. Ad esempio della scuola e dell’infinito tempo perso dietro ai banchi a rotelle, quale strumento imprescindibile per assicurare il regolare svolgimento dell’ anno scolastico. La realtà è ben altra: siamo con le scuole schiuse, con la didattica a distanza e con gli studenti ignari di come sarà colmata questa grave disorganizzazione, forse con un prolungamento delle lezioni nel mese di giugno. Suggeriamo, altresì – per un’altra conferenza stampa – di rendere edotti gli abruzzesi anche sulla necessità di realizzazione di padiglioni cosiddetti Primula, per promuovere la vaccinazione di massa, oppure di che fine abbia fatto il sistema di tracciamento tramite l’app Immuni, i cui limiti emersi nella loro totale drammaticità, tanto che ancora oggi grava sulle Asl l’operazione di individuazione di soggetti positivi. Potremmo continuare per ore ma riteniamo che la politica del disimpegno – tanto caro ai 5Stelle – abbia superato ogni limite di ridicolaggine. Ma una cosa è certa: delle politiche fallimentari adottate dai 5Stelle sull’emergenza sanitaria, i succitati Consiglieri regionali devono darne conto agli abruzzesi”.