TERAMO – Non si è fatta attendere la replica della Ruzzo Reti alla notizia della mozione di Teramo 3.0 (che sarà presentata nel prossimo consiglio comunale e anticipata da ekuonews.it) sulla richiesta di decreto inguntivo per il recupero del credito di 3 milioni e mezzo vantato dal Comune nei confronti della stessa società acquedottistica.
“A proposito delle azioni giudiziarie che l’amministrazione comunale di Teramo intenderebbe intraprendere contro Ruzzo Reti Spa – si legge nella nota –  di cui è socio, per il recupero dei crediti vantati nei confronti della società, è appena il caso di ricordare che siamo in attesa da quattro mesi di una risposta circa il piano di rateizzazione che abbiamo proposto al Sindaco e che, se risposta ci fosse stata, il Comune sarebbe già in attesa di incassare la prima rata a marzo. E invece la nostra lettera, regolarmente inviata tramite Pec al primo cittadino lo scorso 18 ottobre, è stata totalmente ignorata. Questi i fatti.

Di fronte a tale evidenza dispiace dover constatare che, se non ci fossero gli interessi di qualcuno a intralciare la strada, tale vicenda sarebbe già risolta. Come peraltro dimostrano i piani di rateizzazione sottoscritti con altri Comuni soci e già avviati e il fatto che da due anni siamo tornati a rimborsare a tutti i soci (compreso il Comune di Teramo) le rate correnti di mutuo interrotte dal 2010.

Dispiace anche dover constatare che si continuano a strumentalizzare fatti e persone per finalità che sembrano legate esclusivamente alla conquista di strumenti di gestione della cosa pubblica. Chi annuncia azioni giudiziarie dimentica che Ruzzo Reti gestisce un servizio essenziale per la collettività e ha 280 dipendenti, alcuni dei i quali rischierebbero il posto con un procedimento ingiuntivo da irresponsabili che condurrebbe l’azienda a una istanza di concordato in continuità.

Ribadiamo che il nostro operato è legato alla fiducia che la maggioranza dei Comuni soci ha democraticamente e in maniera trasparente espresso  ed è pronto ad interrompersi solo se la fiducia concessa dai 26 Sindaci presenti in assemblea dovesse venire meno.