TERAMO – Le proteste cui stiamo assistendo in questi giorni, in Abruzzo, sono proteste spontanee. Basta visitare, infatti, uno solo dei presidi per accorgersi della loro genuinità e prendere atto del fatto che si espone un solo vessillo: la bandiera Italiana.
Diversamente, vi è chi promuove gli obiettivi di politiche sostenute dall’azione di quelle lobbies dell’agro-industria che hanno determinato una accelerazione sostanziale delle ambizioni strategiche del Green Deal.
Quello che viene osannato dagli ambientalisti come “strumento” per combattere il riscaldamento globale climatico” dichiara Marco Cipolletti consigliere della Regione Abruzzo e membro della Commissione Agricoltura “è chiaramente un business miliardario nelle mani delle multinazionali. Un primo passo decisivo per tutelare il duro lavoro dei nostri agricoltori e l’intero comparto agricolo abruzzese, settore trainante del tessuto economico regionale, è la doverosa condivisione della protesta dei nostri agricoltori, ricordando sempre che questa crisi è estesa all’intero comparto agro-silvo-pastorale ed è colpa delle misure scriteriate della UE che hanno introdotto un vero e proprio dumping sui prodotti dell’agricoltura, della pesca e degli allevamenti. Recuperare sovranità alimentare, attraverso opportune misure di tutela dei nostri prodotti e allo scopo di restituire dignità al comparto agricolo, significa garantire la salute dei consumatori vista la grande varietà di specie ed eccellenza qualitativa del prodotto italiano. A titolo esemplificativo, prima di consumare olio d’oliva, carne o pesce stranieri si garantisca il consumo dei nostri prodotti. È difficile, difatti, comprendere come consumando prodotti dell’agricoltura provenienti dall’altra parte del pianeta, questa UE possa condurci a tutelare l’ambiente“ – Marco Cipolletti –