Una squadra in salute (il Gubbio), una no (il Teramo): di buono il risultato ad occhiali per la squadra di Maurizi, che ha badato soltanto a difendersi, soprattutto nella ripresa, quando più di un atleta non in condizione (Infantino ad esempio, anche se mal servito, e Spighi, che proprio non ce la faceva più), o altri non in giornata (Proietti), hanno quasi imposto il dover provare soltanto a guadagnare il punticino che, almeno, muove la classifica e blocca il trend delle ultime due gare, perse. Note positive? Sicuramente Jan Polak, buttato forzatamente in campo per l’infortunio a Celli (autore di una buona prova e per il quale speriamo non si tratti di nulla di grave) dopo appena 8 minuti dall’inizio della ripresa: l’ultimo arrivato, in fase difensiva, si è fatto sentire, destando davvero una buona impressione. Per il resto la gara l’ha fatta la squadra di Nanu Galderisi che, pur spingendo parecchio, comunque, di autentiche palle-goals non ne ha create. Più prestazione positiva per gli eugubini, che occasioni da goals per vincere, insomma. Alla fine lo 0–0 ci sta, meno la prestazione biancorossa, insufficiente nella globalità ma dalla quale estrapoliamo una nota positiva, data dalla gran voglia di fare risultato a tutti i costi. E’ un ingrediente importante, seppur non sufficiente per andare in goal e per vincere le partite: abbiamo visto un Teramo, insomma, che dall’1-2 di San Benedetto non si è ancora ritrovato, ma al quale il punticino potrebbe restituire (si spera…) quel pizzico di serenità che manca. Resta poi da dover recuperare la migliore condizione atletica, visto che, almeno, in fisicità, la squadra ha un peso specifico diverso: non si dimentichi, però, che nel calcio di oggi la “corsa” conta parecchio e va recuperata presto. Meglio se prestissimo.