TERAMO – Che tra Paolo Gatti e Giulio Cesare Sottanelli esista da sempre un feeling politico consistente è storia che si perde negli anni: ricordiamo, ad esempio, le lunghe chiacchierate a due del 2013, nei pressi del bar dell’ospedale Mazzini, quando Sottanelli si candidava alla Camera dei Deputati per poi essere eletto “Con Monti per l’Italia“. Quel rapporto, nei fatti, non si è mai dissolto, nonostante la politica dell’oggi sia molto, ma molto mutevole.

Il presente.

Maria Cristina Marroni formalizza la candidatura a Sindaco di Teramo, proprio lei che più di altri aveva vanamente puntato su un centro destra compatto attorno al nome di Paolo Gatti. L’inizio è poco incoraggiante, perché deve accusare una nota quasi simultanea di Azione i cui contenuti non erano proprio quelli che si addicono ad un partner naturale, come sarebbe dovuto essere nell’imminenza della creazione d’un partito unico tra Renzi e Calenda.

Il perché? Ballano nomi diversi, maggiormente graditi sia da Paolo Gatti sia da Giulio Cesare Sottanelli. In ordine alfabetico sono quelli di Carlo Antonetti e di Stefania Valeri. Il primo è volto noto in città per i suoi trascorsi soprattutto sportivi ed anche per essere stato molto vicino ad essere candidato sindaco, ma con il centro sinistra, prima di fare marcia indietro nel 2004. Stefania Valeri, invece, è figlia dell’indimenticato Gennaro, primo cittadino di Teramo dal 1979 al 1985. Dal 2018, con Luciano D’Alfonso al vertice della Regione. è dirigente dell’avvocatura d’Abruzzo, oltre che ad essere vice presidente di Tiziana Di Sante nella Fondazione Tercas.

Indiscrezioni? No, c’è qualcosa di più, che va oltre il chiacchiericcio politico.

Ha invece poca importanza addentraci sul chi dei due sia il più gradito al leader di Futuro In e chi al Deputato di Azione: certo è che Paolo Gatti ha gradito poco, per restare nel morbido, il tanto tergiversare registrato sul suo nome nel centro destra, nel segno di una compattezza solo auspicata e mai trovata.