PESCARA – “Anche se fosse una sola donna a subire violenza, ci sarebbe da allarmarsi. Figurarsi quando, numeri alla mano, siamo purtroppo costretti a constatare che, anche in Abruzzo, il fenomeno della violenza contro le donne raggiunge ormai proporzioni preoccupanti. Per questo, è dovere di tutti, Istituzioni in primis, adoperarsi per favorire un deciso cambiamento culturale nella società”. A sostenerlo è l’assessore regionale con delega al Sociale, Pietro Quaresimale, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra proprio oggi.
“Come Regione – ha spiegato l’assessore regionale – abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare nei confronti delle donne vittime di violenza anche attraverso progetti, finanziati con circa 1 milione di euro e rivolti a finanziare la realizzazione di Case rifugio e Centri antiviolenza. Tuttavia, con l’app ‘MeTe’, l’applicazione progettata dalla Regione Abruzzo per contrastare la violenza di genere e presentata nei giorni scorsi, abbiamo cercato di dare un contenuto concreto alle politiche di prevenzione rispetto ad un fenomeno in costante crescita come quello della violenza di genere e della violenza sulle donne in particolare”.
“MeTe è una misura assolutamente innovativa, la prima in Italia – ha aggiunto Quaresimale – per la cui realizzazione c’è stato bisogno di oltre un anno di lavoro. L’app, rivolta soprattutto ai ragazzi, nasce con l’intento di prevenire le diverse forme di violenza, sempre più diffuse”. Del resto, i numeri parlano chiaro dal momento che una donna su tre, in Abruzzo, nell’ultimo anno, ha chiesto aiuto al 1522, il numero antiviolenza. L’app mette a disposizione una serie di informazioni significative per chiedere aiuto e comprendere il fenomeno, tra cui un glossario, esempi ed esperienze, ed anche un quiz. Strumenti pensati per renderla più attrattiva per le giovani generazioni.
“Non abbiamo ovviamente la presunzione di pensare che un singolo strumento, benché efficace, – ha sottolineato Quaresimale – possa riuscire ad eliminare un fenomeno così diffuso, non solo in Italia, ma purtroppo a tutte le latitudini. Tuttavia, siano certi che un piccolo passo, unito a tanti altri piccoli passi, -ha concluso – possa contribuire ad invertire la rotta”. (REGFLASH)