TERAMO – Oggi si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dall’inizio dell’anno, in provincia di Teramo, si sono già verificati numerosi casi di violenza nei confronti di donne, mogli, madri, fidanzate, che hanno subito gravi lesioni a seguito delle brutali aggressioni perpetrate nei loro confronti, agevolate anche dal fatto di essere costrette a stare in casa nei mesi di lockdown.
“Ogni anno – afferma la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri – arriviamo al 25 novembre e leggiamo sugli organi di informazione un triste bilancio degli episodi di violenza perpetrati nei confronti delle donne. Spesso questi comportamenti vergognosi restano impuniti perché le donne hanno timore di denunciare il loro carnefice e preferiscono non rivolgersi alle Autorità competenti, accrescendo ancora di più il loro disagio fisico e psichico. Come Consigliera di Parità mi sono sempre attivata per spronare le donne a denunciare le violenze e le discriminazioni subite anche attraverso campagne di sensibilizzazione che hanno ottenuto notevole riscontro. A mio avviso, però, è importante mettere in evidenza che sono stati introdotti alcuni strumenti proprio per sostenere le donne durante la fase processuale. Ancora molte donne ignorano, infatti, che le vittime dei cosiddetti reati di genere (violenza sessuale, stalking, maltrattamenti in famiglia etc…) possano usufruire sempre del gratuito patrocinio a spese dello stato durante la fase processuale, senza dover pagare, quindi, nessuna spesa per procedere, e questo a prescindere dal loro reddito. Un altro importante strumento per le vittime di violenza è la possibilità di sottrarsi alle domande delle udienze dibattimentali e, quindi, di essere ascoltate secondo le forme protette dell’incidente probatorio che consente loro di poter raccontare i fatti in una dimensione più confortevole. Si tratta di una previsione normativa spesso trascurata ma di notevole impatto in quanto evita di creare nella vittima un forte stress psicologico, minandone ulteriormente l’equilibrio psicofisico”.
“Denunciare – conclude la Consigliera Brandiferri – rappresenta il passo più importante perché, solo portando a conoscenza delle Autorità competenti i fatti violenti, si potranno attivare tutti gli strumenti di sostegno e di tutela nei confronti delle donne”.