LA LOTTA POPOLARE PAGA! ORA BLOCCO DEGLI SFRATTI!
Grazie alla mobilitazione popolare, in settimana abbiamo ottenuto un importante risultato sul fronte dell’emergenza abitativa.
Una giovane madre e i suoi figli, che mercoledì rischiavano di finire per strada a causa di uno sfratto esecutivo, oggi possono tirare un sospiro di sollievo e vedersi garantita la permanenza per almeno un altro anno nella casa che dovevano altrimenti liberare.
Il lavoro incessante della Casa del Popolo, pronta a difendere la famiglia con un picchetto anti-sfratto, ha messo sotto pressione il Comune, che non ha potuto più ignorare la gravità della situazione e ha sottoscritto con il locatore della casa un contratto transitorio che ha scongiurato l’ennesimo sfratto in città.
Questa è una delle poche storie fortunate, ma cosa accade, invece, a chi non ha il sostegno di una comunità solidale? Quante altre famiglie vivono la stessa paura, ma restano invisibili?
Da quando siamo scesi in piazza, abbiamo ricevuto segnalazioni continue di persone lasciate sole in un sistema che non offre risposte concrete e che non fa nulla per risolvere la crisi abitativa che peggiora giorno dopo giorno.
Nel corso dell’ultimo anno, sono già stati eseguiti 78 sfratti, e altre 241 famiglie vivono con la minaccia imminente di perdere tutto.
Di fronte a questi numeri, è necessario parlare apertamente di BLOCCO DEGLI SFRATTI!
In un mercato immobiliare “drogato” per via dell’emergenza terremoto, dove la maggior parte degli affitti è occupata da chi riceve il CAS o da studenti, è quasi impossibile trovare un appartamento disponibile se non a un canone spropositato per una città di periferia come Teramo.
Se non ci sono case popolari né alloggi a canone accessibile né alternative per chi rischia di finire in strada, bisogna avere il coraggio di sospendere le esecuzioni forzate, così come fatto durante l’emergenza Covid-19, almeno finché l’emergenza terremoto non sarà risolta.
Il Prefetto, che ha il potere di arrestare questa spirale di ingiustizia, non può rimanere passivo e snobbare i tavoli tecnici a cui lo abbiamo convocato. Ogni sfratto eseguito è una sua responsabilità! Non possiamo più tollerare il silenzio e l’indifferenza di chi ha la possibilità di intervenire e sceglie, invece, di girare la faccia dall’altra parte.
Il blocco degli sfratti non è una richiesta irrealistica o una trovata populista: è un atto necessario e urgente.
Le istituzioni parlano di soluzioni che richiederanno anni, come la riqualificazione di Via Longo o la costruzione di nuove case popolari, ma le famiglie vivono nel terrore di perdere la propria casa ora!
Non c’è tempo da perdere. Non possiamo aspettare che soluzioni a lungo termine diventino realtà. Serve un intervento immediato per bloccare le procedure di sfratto e per evitare un disastro sociale.
Abbiamo dimostrato che la mobilitazione popolare può davvero fare la differenza. La nostra lotta per il diritto alla casa non si fermerà qui. Saremo presenti sul territorio al fianco di chi subisce ingiustizie e sfratti e ci prepariamo già a scendere nuovamente in strada nei prossimi giorni.
Invitiamo tutti e tutte, nel frattempo, a unirsi alla nostra prossima assemblea alla Casa del Popolo, che si terrà martedì prossimo alle ore 20.
La nostra forza è nella mobilitazione collettiva. Non lasceremo che nessuno/a venga abbandonato/a!