CORROPOLI – “Corropoli è un Paese in stallo a causa dell’assenza di una pianificazione strategica, di una programmazione efficace e di una gestione amministrativa. A meno di 4 mesi dall’insediamento di questa amministrazione si vedono già le conseguenze delle promesse da marinaio e delle scelte affrettate e poco felici fatte in campagna elettorale per prendere voti.” – lo dichiara il gruppo di Minoranza Corropoli Rinasce – “Fine Giugno era la data annunciata per l’arrivo del nuovo piano regolatore e, come era più che prevedibile, la promessa è stata disattesa. Un comune che non aggiorna il proprio piano regolatore per oltre 10 anni può trovarsi ad affrontare una serie di problemi significativi legati allo sviluppo territoriale, economico e sociale. Il piano regolatore è uno strumento essenziale per pianificare e gestire l’uso del suolo e lo sviluppo urbanistico di un territorio. Quando rimane bloccato per un lungo periodo, la mancanza di aggiornamenti può avere impatti molto negativi su vari fronti. Fine Giugno era la data annunciata per il termine dei lavori della Piazza. A fine Settembre non solo i lavori non sono finiti, ma il cantiere è letteralmente bloccato. Un altro lampante esempio di come la totale incapacità di pianificare e programmare i lavori pubblici abbia portato fino ad ora e stia portando ancora enormi disagi e probabilmente difficoltà nel reperire le risorse che mancano. Il 30 luglio c’è stato il Consiglio comunale sui debiti fuori bilancio provenienti dalla sentenza definitiva per il caso Badia. Ad oggi non è stata ancora pubblicata sull’albo pretorio la delibera di Consiglio. Un altro esempio di una gestione pessima con amministratori che pensano ancora di poter risolvere tutto lasciando correre gli eventi senza entrare mai nel merito delle problematiche. La corte dei Conti però farà ugualmente verifiche e controlli e i nodi verranno al pettine Un paese fermo, che non guarda al futuro e che ancora una volta non programma perdendo opportunità di sviluppo come nel caso emblematico dell’Asilo nido comunale. Una struttura destinata a rimanere cosi per sempre, a non avere un piano di sviluppo che vada incontro a richieste e ad esigenza che crescono anno dopo anno. Un servizio cosi importante che non vedrà mai risorse e contributi perché non potrebbe neanche sfruttarli. A condire il tutto ci pensa una instabilità politica che vede battibecchi e dispettucci tra amministratori che rendono perfettamente l’idea di cosa ci aspetta prossimamente.”