GIULIANOCA – Questa mattina a Giulianova uno di quegli incontri solitamente irripetibili, tra la foce del Salinello e la spiaggia libera del lido giuliese era lì sulla battigia, proprio sui sassi bagnati, che si esibiva in quella che sembrava una danza, tre passi a destra, due a sinistra, ancora cinque passi a destra: era il Fratino, quel trampoliere in miniatura, mimetizzato tra i colori dei sassi e della sabbia, che sembrava scomparso, partito per sempre, ed invece è tornato! Quella che l’occhio può osservare, guardandosi attorno, è un habitat perfetto, quasi un’oasi naturalistica, appena disturbata dal passaggio di qualche solitario bagnante. Verrebbe da chiedersi come mai la zona non sia protetta in qualche modo, come in altri siti simili, vedi per esempio la Torre del Cerrano, magari con avvisi pubblici o piccole recinzioni; probabilmente è sempre il problema dei fondi che mancano. Peccato, perché il  Fratino (Charadrius alexandrinus) è una specie in estinzione, protetta tra l’altro da leggi comunitarie; ed è la cartina di tornasole per giudicare la salubrità dell’ambiente: se c’è il Fratino l’ambiente attorno è sano. Poco più in là, infatti, dal ponte di legno del Salinello, si può scorgere una coppia di germani che tuffano il becco nell’acqua del fiume; un airone cinerino si pavoneggia in mezzo a un gruppo di garzette; una famiglia di nutrie, padre madre e quattro cuccioli, escono dall’acqua per asciugarsi al sole caldo d’agosto. Nell’acqua trasparente del fiume, barbi e cavedani si muovono a branchi,  attenti a non abboccare all’amo del paziente pescatore.

 

 

Pasquale Felix Sant’Omero