L’AQUILA – La Giunta Marsilio getta la maschera anche sulla programmazione sanitaria. Dopo una campagna elettorale improntata sulle facili promesse e selfie, la coalizione di Governo regionale si scontra contro la verità dei fatti. Dopo le prime indiscrezioni circolate ieri, oggi l’Assessore al ramo, che ha predisposto un lavoro di onestà intellettuale, ha illustrato la proposta della nuova rete ospedaliera abruzzese: la conferma della precedente programmazione, con gli adeguamenti fino ad aprile 2021 per Penne e Popoli, in ragione delle note modifiche legislative nazionali. Molte, invece, le promesse tradite: dai DEA di II che avevano promesso in ogni capoluogo di Provincia (e riproposte nelle recenti elezioni comunali), passando per la mancata programmazione dell’emodinamica di Vasto, alla non riuscita promozione dei presidi ospedalieri di Sulmona e Giulianova ad Ospedali di I livello. In pratica confermano i due DEA di 2 livello Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo, definiti dal precedente governo, i DEA di I livello a Lanciano, Vasto, Avezzano. Tuttavia, il DEA di II livello di L’Aquila -Teramo è espresso in modo timido. È stato esposto, infatti, che per via del Gran Sasso le tempistiche di attivazione saranno decisamente più dilatate rispetto a quello di Chieti-Pescara, al contrario delle promesse elettorali. Registriamo, invece, la reiterazione della richiesta di deroga alla chiusura del Punto Nascita della città ovidiana, così come suggerito nelle scorse settimane dalla risoluzione presentata in Consiglio regionale, e della zona disagiata per Atessa, seguendo i provvedimenti varati dalla precedente Giunta di centrosinistra. Così come registriamo che, a distanza di 16 mesi dal nuovo Governo nazionale, il Movimento 5 Stelle non ha apportato alcuna variazione alla programmazione nazionale. In questo caldo pomeriggio d’estate, ciò che rileviamo ed evidenziamo è il fatto che, come neve al sole, si sciolgono tutte le promesse e le strumentalizzazioni politiche cavalcate in questi anni da chi allora censurava le scelte adottate dalla precedente Giunta, che, oggi come allora, sono strettamente connesse ai parametri imposti dalle regole nazionali che Salvini, Di Maio e Grillo si sono ben guardati dal modificare. Insomma dopo le proteste, comitati e finti comitati, il rancore espresso e utilizzato in campagna elettorale e durante la precedente legislatura, prevale una politica centrodestra – 5 stelle, cialtronesca che ha raggirato sulla sanità comunità e cittadini.
Infine, continuiamo a prendere atto del mancato dialogo tra i componenti della maggioranza che sembra non conoscere affatto le scelte dell’esecutivo da loro sostenuto.
Silvio Paolucci, Capogruppo PD
Sandro Mariani , Capogruppo AiC
Americo Di Benedetto , Capogruppo LP

La dura realtà, che deriva dall’essere maggioranza, è ancora più difficile da digerire quando si scontra con le facili promesse fatte nel momento elettorale” con queste parole esordisce il Consigliere Sandro Mariani al termine della seduta odierna della V Commissione Sanità che si è riunita oggi a L’Aquila con l’audizione dell’Assessore Regionale alla Sanità Nicoletta Verì, del direttore del dipartimento Sanità Dott. Angelo Muraglia e del direttore dell’ASR Dott. Alfonso Mascitelli. Oggetto della seduta era la discussione preliminare del piano di “Ridefinizione della Rete Ospedaliera ai sensi del DM 70/2015” (il c.d. Decreto Lorenzin) che la Regione intende presentare al tavolo di monitoraggio ministeriale di fine Luglio.

“E’ stata una discussione a tratti difficile: il documento ci è stato consegnato solo all’inizio della seduta senza aver avuto modo di poterlo leggere in anticipo. Tuttavia è saltata immediatamente all’occhio la differenza rispetto a bozze pubblicate dalla stampa regionale nella giornata di ieri: sono sparite le tabelle di dettaglio sulla dotazione di reparti dei singoli ospedali. Su stessa ammissione del’Assessore Verì questo aspetto sarà oggetto di un ulteriore documento separato! Una non scelta che rinvia ulteriormente nel tempo la decisione sul destino di alcuni presidi” ha chiosato il consigliere teramano facendo riferimento, nel suo intervento, in particolare al u”E’ un documento pieno di contraddizioni e alcune risposte me ne hanno dato conferma: scrivono del potenziale ritorno all’idea della ASL unica regionale salvo poi rispondere, su specifica domanda, che tale evenienza ad oggi risulta completamente scongiurata, oppure viene scritto che Pescara e L’Aquila saranno sede di neurochirurgia come ospedali HUB ma allo stesso tempo l’assessore Verì, oralmente, ha affermato che non è ancora deciso se questa sarà tolta da Teramo dove oggi rappresenta uno dei suoi fiori all’occhiello. Sintomatica della confusione che regna è anche la situazione dell’Ospedale di Giulianova: mentre la Lega giuliese vota in Consiglio Comunale per richiedere il DEA di 1 livello la Lega Regionale lo classifica come P.O. di base con servizi che, da indiscrezioni, dovrebbero essere notevolmente ridotti” continua nella sua analisi il capogruppo di Abruzzo in Comune. “Un piano stilato in fretta per presentarsi con i “compiti in ordine” al Ministero a fine Luglio ma che non fa scelte precise e non da risposte concrete: nessuna idea, ad esempio, su come fermare l’emorragia di mobilità passiva verso le Marche ma addirittura un impoverimento dei servizi sanitari teramani. E’ un piano che disegna, nei fatti, una Regione a due velocità: da un lato il DEA funzionale di II livello ben dettagliato nell’area di Chieti – Pescara con dipartimenti interaziendali e dall’altro un’idea, ancora tutta da definire e al vaglio di una commissione ad hoc riunita solo due volte dall’inizio della legislatura, di DEA funzionale di II livello tra L’Aquila e Teramo. Presentare un riordino della rete in maniera così approssimativa genererà un ulteriore allargamento del gap tra la sanità teramana e quella pescarese – chietina: d’altronde lo stesso assessore ha affermato che, a causa del Gran Sasso, il DEA di II Livello AQ-TE sarà una prospettiva difficile da raggiungere”.

“Abbiamo bisogno di risposte certe: il precedente governo regionale ha tirato la Regione fuori dalle paludi del commissariamento, facendo notevoli sacrifici e rimettendo in ordine situazioni gestionali caotiche da decenni. Oggi viene il tempo delle scelte che rimarranno tali per i prossimi 50 anni: è necessaria la concretezza di una proposta sanitaria che salvaguardi realmente il diritto alla salute dei cittadini teramani. Adesso finalmente scopriremo se i canti delle sirene elettorali diventeranno realtà o rimarranno un’illusione che condurrà le aspettative legittime dei cittadini elettori ad infrangersi sugli scogli delle promesse tradite” così ha concluso Mariani, annunciando altresì che, nelle prossime settimane, intenderà promuovere una serie di incontri tematici con i portatori di interesse del mondo della sanità al fine di approfondire quanto discusso in sede di Commissione Consiliare.


SANDRO MARIANI