E’ la teramana Giorgia Calandrini la regina dell’estate teatrale fiorentina. A dichiararlo  il numeroso pubblico che ha affollato, fino a riempire tutti gli ordini di posti,  il primo evento della rassegna Pleased To Meet You, organizzato dalla prestigiosa compagnia teatrale Catalyst nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2022, una delle più importanti in Italia.  “Sala 18” è lo spettacolo portato in scena con successo dall’attrice teramana, uno spettacolo di teatro contemporaneo, messo in scena per le prime date  sold out mercoledì 22 e giovedì 23 giugno presso lo spazio teatrale MAD Murate Art District, e che da luglio sarà replicato in giro per l’Italia.

Lo spettacolo è cresciuto durante una residenza artistica presso Murate Art District e fa parte della rassegna “Pleased to meet you”  che ha   l’intento di creare un dialogo tra la drammaturgia contemporanea e nuovi pubblici all’interno di spazi non convenzionali.  Siamo nella sala d’attesa di uno studio psichiatrico che sembra frequentato solo da pazienti donne. A raccontarci le loro storie è un’ insolita donna delle pulizie che finisce per confondersi con loro… Se è vero che “Tutte abbiamo sbagliato vita prima o poi”, basta un solo personaggio per farci da specchio: Sala 18 è un invito a spogliarci di tutte le maschere per ballare sopra le proprie paure, cantando a squarciagola. Prende il titolo da una poesia di Alejandra Pizarnik,  intellettuale e poetessa multiforme che nasce nel 1936 a Buenos Aires. Sala di psicopatologia (da cui trae spunto Sala 18) è un componimento scritto durante l’internamento in un ospedale psichiatrico, qualche mese prima di togliersi la vita.

In scena l’attrice Giorgia Calandrini con la regia di regia e adattamento di Roxana Iftime, la  scenografia di Paolo Lauri, il  sisegno luci e sound design di Martino Lega lu musiche con brano originale composto da Martino Lega e Michele Mazzocchi con il prezioso contributo di: Monia Pavoni – fotografia di scena; Beatrice Filaroni – costumi; Marco Bianchini – voce narrante; Claudio Pagano – video installazione.

 “E siccome ho sognato così tanto che ormai non appartengo più a questo mondo, eccomi qua, tra le innocenti anime della sala 18, persuadendomi giorno dopo giorno che la sala, le anime pure ed io abbiamo un senso, abbiamo un destino. Una signora originaria del quartiere più ignoto di un paese che non figura nella mappa dice -il dottore mi ha detto che ho problemi. Io non so. Io ho qualcosa qui (si tocca le tette) e una voglia di piangere che mamma mia”  Alejandra Pizarnik, Sala di psicopatologia