Dopo essere venuto a conoscenza della proposta che sarebbe stata avanzata circa la possibilità di fare entrare bambole sexy all’interno delle carceri italiane pur di rendere percorribile una strada, quella del sesso in carcere, altrimenti impraticabile è da ritenere stravagante ed alquanto difficile da praticare e da fare accettare finanche agli stessi detenuti.
-Ad affermarlo è Mauro Nardella segretario confederale CST Uil Adriatica Gran Sasso-
Non so a chi vengono certe idee ma spero tanto si tratti di una fake news.
-Spiega alquanto sorpreso Nardella-
Pensare che in un istituto di pena quali potrebbero essere anche quelli di Sulmona, l’Aquila ed Avezzano possa essere fatto passare un concetto del genere sinceramente mi toccherebbe come uomo ancor prima che come poliziotto penitenziario.
-Prosegue il sindacalista Uil-
Dare un significato a tutti i costi al sesso facendo finanche ricorso a surrogati di donna non credo rappresenti un buon indirizzo da dare al proprio io figuriamoci al trattamento intramurario.
-racconta Nardella-
Non ne ho certezza anche perché non vivo nella mente dei detenuti. Tuttavia 25 anni di lavoro passati all’interno degli istituti di pena italiani mi portano a pensare che gli stessi detenuti non si direbbero favorevoli ad una trovata del genere. Il tutto atteso che non credo rappresenterebbe un bene per loro farsi osservare durante un amplesso con un fantoccio di gomma visto che la vigilanza in carcere non è vissuta a tempo dagli operatori carcerari.
-Spiega il sindacalista e poliziotto-
Qualora il tutto fosse vero spero si possa rispedire al mittente una proposta del genere.
Ne varrebbe della dignità dei poliziotti e dei detenuti stessi.
-Conclude Nardella-