TERAMO – Oggi 25 aprile, Festa Nazionale per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista, è un giorno particolarmente importante per me e per la mia famiglia.

Non tutti sanno che i miei nonni sono stati entrambi deportati nei campi di concentramento tedeschi: Giuseppe Marrone, nonno paterno, nel campo di Reservelazarett Stalag IV B Zeithain, e Onesto Di Paolo, nonno materno, nel campo di Bergen-Belsen.

Sono cresciuta ascoltando le storie di mio nonno Onesto, osservando quel braccio tatuato che lui tentava di nascondere ogni volta che poteva. Quel segno indelebile sulla pelle poteva costargli molto caro, erroneamente era stato marchiato come un ebreo e, se il campo nazista non fosse stato liberato in tempo, io non avrei potuto conoscere di persona la storia del mio caro nonno materno.

Onesto di nome e di fatto, era di animo così buono e mite che questa esperienza così tragica non lo aveva incattivito neanche un po’, l’unica cosa che davvero voleva era che la sua storia fosse condivisa ai posteri.

“Sopravvivevo mangiando gli scarti alimentari dei nazisti: bucce di arance, bucce di patate, ciò che trovavo nella spazzatura”. Mio nonno si è attaccato alla vita e alla sua dignità più che poteva: tornò salvo in Italia, il suo corpo pesava solo 36 kg, ma il suo animo, forte e gentile, lo ha sostenuto in ogni momento.

Non dimentichiamoci mai di chi si è battuto per la propria libertà e per la libertà di chi sarebbe venuto dopo: noi!

Buon 25 aprile, Festa della Liberazione.