TERAMO – Si rischia la vita in guerra e c’è chi è pronto a rischiare di perderla anche per aiutare le persone vittime dell’assurdità dell’uomo. L’Associazione Kerjgma, con i suoi volontari, è tra questi ed ha pagato un prezzo molto alto, proprio in questi giorni durante alcune operazioni di evacuazione e consegna di pacchi umanitari, perdendo un collaboratore, sposato e papà di due figli e un amico, un altro papà di 12 figli, mentre portavano aiuti. Un altro collaboratore è vivo, miracolosamente, perché nel momento portava un pacco in un sotterraneo. “Quando è tornato la sua macchina era tutta bucata e tante persone fatte a pezzi intorno”. A raccontarlo è il Presidente dell’Associazione Kerjgma Sergio D’Ascenzo.
In un post social, l’Associazione scrive: “Pronti a rischiare la vita per aiutare. Ci sono momenti in cui proviamo una sommessa gioia nel mettere del pane e altri aiuti fra le mani di persone affamate, vittime di questa perdurante follia della guerra. Poi, quando uno dei nostri collaboratori ci mostra il buco nella carrozzeria del furgone prodotto da un colpo di arma da fuoco, siamo di nuovo invasi dalla preoccupazione e dal desiderio di correre contro il tempo per cercare di salvare più persone possibili, anche dalla fame. Tristi sì, nel profondo, per questa follia. Si paga un prezzo molto alto e la guerra non è finita”.
Ma questo non ferma la ferrea volontà di Kerjgma, che chiede l’aiuto ad aiutare, cono la raccolta che continua nel magazzino della Gammarana, a Teramo, ogni martedì, giovedì e sabato, dalle 15.30 alle 19.
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