PESCARA – Sembra assurdo eppure, in una delle ultime sedute della Legislatura, lo scorso 28 febbraio la Giunta Regionale ha reso di fatto la richiesta della borsa di studio ministeriale “ioStudio”, destinata a ragazzi e ragazze frequentanti gli istituti secondari di secondo grado, incompatibile con l’ottenimento di altri sostegni o contributi pubblici per l’acquisto dei libri di testo.
La decisione ha dell’incredibile, ancor più se si pensa che per l’intera regione le risorse ammontano a circa 950.000 euro e le borse erogate vanno da un minimo di 150 a un massimo di 500 euro – lo scorso anno la media fu di circa 200 euro, mentre per l’anno corrente la Regione ha fissato l’importo al minimo, 150 euro, salvo rideterminazioni.
Oltretutto, siccome i beneficiari devono avere come requisito un Isee familiare inferiore a 10.000 euro, è del tutto insensato che le 150 euro di ioStudio siano incompatibili con altre forme di sostegno allo studio. Parliamo infatti di famiglie che hanno oggettivamente difficoltà economiche e a cui la Regione negherà le borse in quanto destinatarie ad esempio del contributo per l’acquisto dei libri di testo.
Per tutti i motivi elencati la scelta operata dalla Regione appare davvero incomprensibile. Ci auguriamo dunque che la Giunta possa tornare sui suoi passi, un augurio che estendiamo anche al mancato stanziamento dei fondi per le locazioni degli Istituti Secondari di secondo grado della Provincia di Pescara. Al momento però non possiamo che rilevare come siamo di fronte a un attacco in piena regola al Diritto allo Studio. Un orientamento che a dire il vero non sorprende più di tanto, data la natura della destra abruzzese, ma che va assolutamente corretto. Il nostro impegno andrà proprio in questa direzione non appena la legislatura verrà avviata ufficialmente – Antonio Blasioli –