L’AQUILA –  La Divina Commedia di Dante Alighieri è da 700 anni la nostra Italia. Il sommo poeta della speranza celebrato nella Lettera apostolica “Candor lucis aeternae” di Papa Francesco, pubblicata il 25 Marzo 2021, che ricorda il VII centenario della morte di Dante Alighieri (1265-1321) sottolineando l’attualità, la perennità e la profondità di fede della Commedia. Dante ci parla ancora (https://youtu.be/m_SyGuEaYBk). La Russia ama Dante. La lettera di Michail Lozinskij, il geniale traduttore russo della Divina Commedia. Oggi è il Dantedì, la prima giornata nazionale italiana dedicata a Dante Alighieri. Quest’anno (esprimiamolo in italiano, basta strani vezzi esterofili nel vocabolario della lingua italiana, tipo “Dante Day”, non è naturale!) ha una valenza simbolica ancora maggiore. “Il sommo poeta – scrive Papa Bergoglio nella Lettera apostolica – può aiutarci ad avanzare con serenità e coraggio nel pellegrinaggio della vita e della fede, finché il nostro cuore non avrà trovato la vera pace e la vera gioia, ossia l’amor che move il sole e l’altre stelle”. Il 25 Marzo è il giorno in cui gli studiosi riconoscono l’inizio (Venerdì Santo di Pasqua) del viaggio letterario di Dante nell’Aldilà descritto  letterariamente nella Divina Commedia, opera immortale della letteratura italiana. Il poema si compone di tre cantiche, l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Ciascuna cantica comprende 33 canti, a cui si deve aggiungere il primo canto dell’Inferno (che quindi ne ha 34) che funge da introduzione a tutta l’opera. Essa rappresenta una summa di cultura, di valori etici ed estetici del Medio Evo. La lunghezza di ogni canto va da un minimo di 115 versi ad un massimo di 160; l’intera opera conta complessivamente 14.233 versi. In tutta Italia e in molte città all’estero, anche in Russia, enti, istituzioni, università, scuole, associazioni si sono attivate per prepararsi alla celebrazione del settimo centenario dalla morte del sommo poeta Dante Alighieri. “Il mistero dell’Incarnazione, scaturito dall’Eccomi di Maria, è infatti – scrive Francesco, Vescovo di Roma – il vero centro ispiratore e il nucleo essenziale di tutta la Divina Commedia che realizza la divinizzazione ovvero il prodigioso scambio” tra Dio che entra nella nostra storia facendosi carne e l’umanità che è assunta in Dio, nel quale trova la felicità vera”. Le donne di Dante: Maria, la Madre di Dio, emblema della carità; Beatrice, simbolo della speranza, e Santa Lucia, immagine della fede. Dante è uomo di scienza. Dal nostro Dante arriva una lezione geopolitica di coerenza che vale per tutti, politici compresi, perché non si può andare contro la propria coscienza.

(di Nicola Facciolini)