Sui parcheggi a pagamento, sulla Easy Help, sul PUMS e sulla richiesta di revoca della concessione
mediante raccolta firme
TERAMO – A differenza di qualche mio collega candidato alle elezioni regionali, non ho alcuna intenzione di guadagnare consenso da questa vicenda sui parcheggi a pagamento e sulla questione del Piano Urbano della Mobilità
Sostenibile (PUMS).
Pur non volendo entrare in una questione cittadina e cercando di rimanere su di un piano squisitamente regionale, la candidatura di un teramano presuppone che Teramo sia nelle corde (e nel cuore) prima di ogni altra questione, ragione per la quale ho dovuto necessariamente sospendere l’attività di comunicazione sulle misure che noi riteniamo utili a tutta la provincia, per parlare della questione degli stalli a pagamento, poiché credo che il denaro pubblico sia un valore assoluto da trattare con rispetto.
Il tema del centro storico, della Città capoluogo, dei suoi residenti e delle sue attività commerciali merita necessariamente un’appendice, perché pare che l’Amministrazione comunale non abbia considerato i danni che sta contribuendo a causare, sia ad un sistema che a un territorio che già scontano una difficoltà oggettiva di ripresa.
La vicenda della Easy Help ha qualcosa di parossistico. Si tratta di una convenzione che mi sembra sia molto più sbilanciata verso il concessionario che verso il Comune; una convenzione sulla quale, lo dico con cognizione di causa, ho difficoltà a poter dire che abbia i crismi della pubblica utilità.
IL DATO (L’ANTEFATTO)
Il Comune ha inteso imbastire un bando e affidare l’incarico ad una società terza (società che, almeno apparentemente, non ha nessun legame con questo territorio). Il Comune, quindi, sottoscrive una convenzione che attribuisce a questa società 644 posti auto pubblici a raso, prevedendo un introito di oltre 800mila euro nel corso dell’anno appena trascorso.
Attraverso un piano economico finanziario alquanto ridotto si programma un utilizzo a pagamento degli stalli per 6 giorni a settimana, pari ad oltre 300 giorni utili l’anno.
Facendo qualche piccolo calcolo ragionieristico, dunque, il PEF prevede un incasso di circa 800.000 euro divisi su 300 giorni, che sono divisi su circa 600 stalli, per un totale di 4,4 euro al giorno per ciascuno stallo.
IL DUBBIO
Mettendo da parte il quesito su chi controlla l’effettivo utilizzo di questi parcheggi (e se ne sia previsto il controllo), ipotizziamo a livello di esercizio la metà del riempimento effettivo: è possibile che uno stallo venga occupato soltanto per 4 ore al giorno sulle 12 previste a pagamento?
Se ipotizzassimo un riempimento ad un solo euro per 6 ore quotidiane, quindi 6 euro per 600 stalli, per 300 giorni, la somma totale ammonta 1,3 milioni di euro e non ad 800.000.
La differenza di un paio di ore giornaliere di utilizzo svilupperebbe 500mila euro in più per il concessionario.
Un guadagno frutto del malcontento della popolazione ed a scapito dei commercianti della Città.
LA DOMANDA
Chi controlla l’utilizzo effettivo degli stalli, e chi controlla realmente quanto incassa la Easy Help? La domanda è, ahinoi, persa nel vuoto: non è dato saperlo.
I cittadini di Teramo, tra il pagamento degli stalli ed il pagamento delle multe, non guadagnano nulla, perché le royalties dovute al Comune proprietario del suolo pubblico sono integralmente compensatedall’occupazione degli stalli per le manifestazioni e per i cantieri edili, e purtroppo tale occupazione dev’essere risarcita dal Comune alla società concessionaria (fatta salva la zona di franchigia di 48 ore che equivalgono a soli quattro giorni sui 300 annui). La penale per la sottrazione di ciascuno stallo alla Easy Help è di circa 5 euro al giorno, cioè circa 1.500 euro annui per ogni posto auto occupato da cantieri e/o eventi.
Guardatevi in giro e contate quanti cantieri ci siano in città. È singolare che tutti questi cantieri concorrano ad azzerare l’importo che dovremmo ricevere dal concessionario in termini di royalties.
Tradotto: dovremmo ricevere circa 140mila euro annui dal concessionario, ma ad oggi non abbiamo ottenuto nulla nei primi due anni di esercizio della convenzione e, peggio ancora, non li avremo mai perché gli introiti sfumano attraverso la compensazione con la penale dovuta per gli stalli occupati dalle attività che stanno ricostruendo la nostra città.
LA PROPOSTA: SI INIZIA LA RACCOLTA FIRME
La politica si svolge sul campo e quella che noi amiamo fare non è una politica fatta di ricatto, non è fatta di minacce, non è fatta di questioni opache.
Ovviamente speriamo e confidiamo (nonostante sia difficile immaginarlo) in un’ulteriore riflessione da parte di questa Amministrazione nel revocare la concessione che non garantisce neppure i dipendenti occupati, giacché dei 23 dipendenti dell’allora Tercoop che avrebbero dovuto essere riassunti dalla Easy Help a termini di bando, rimangono oggi soltanto 18 unità in servizio, quindi la clausola di salvaguardia riservata agli ex occupati nella precedente gestione dei parcheggi a pagamento non sembra essere stata rispettata.
C’è invece un importo di 50mila euro assegnato al Direttore del servizio previsto nel piano economico-finanziario, 50mila euro per dirigere la gestione dei posteggi della nostra città.
La mia proposta è di revocare questo affidamento, che è improvvido per ragioni temporali, che giunge dopo un periodo di grave difficoltà e che aveva già fiaccato il nostro centro storico e in particolare le attività produttive, che sul centro storico insistono e cercano di ritrarre il sostentamento.
Per queste ragioni, come previsto puntualmente dall’art. 26 del Contratto, riteniamo opportuno e necessario – previa valutazione sulla sussistenza di “inderogabili e giustificati motivi di pubblico interesse” – che si debba procedere alla revoca del vigente contratto di concessione dei parcheggi a pagamento su aree scoperte, per manifesto squilibrio fra il pubblico interesse del Concedente Comune di Teramo e gli interessi privati della Società concessionaria.
A tal fine proponiamo una raccolta firme, di tipo cittadino e spontaneo, affinché l’Amministrazione Comunale si renda conto del malcontento che questo affidamento sta generando.
Per poter procedere con l’apposizione delle firme saremo presenti in Piazza Martiri della Libertà, all’interno delle attività commerciali del Centro che avranno aderito alla proposta e presso la sede elettorale del sottoscritto in Piazza Sant’Agostino n. 5.