TERAMO – Finalmente un grande Teramo, schierato in campo “ottimisticamente orientato”, come avrebbe detto Arrigo Sacchi, giocandosi la partita alla pari. L’atteggiamento è importante ma il cambio di modulo, almeno a Palermo, ha fatto la differenza. Dal “finto” 4-2-3-1 si è passati al 4-3-3 e la squadra si è trasformata: con una punta in più e con un centrocampista in più si sono acquisite maggiore forza penetrativa, filtro e rilancio in mezzo al campo. Birligea, pronto a coprire la fascia destra a supporto di Pinzauti, con Bombagi sul lato sinistro, non hanno permesso a Crivello ed Accardi di spingere, costringendoli a marcare e consentendo di puntare l’anello debole Crivello, con Pinzauti che ha imbucato, nella sua zona, la palla del vantaggio per Birligea, poi impattato da Lucca. Nel centrocampo a tre, Viero Mungo e Santoro in gran spolvero, poi con Ilari ancora più sostanzioso rispetto a Viero nel recupero palla e negli inserimenti, la difesa non ha sbagliato nulla ed è apparsa insuperabile nell’anticipo, sia con palle a terra che alte.

Finisce 1-1, ma si poteva anche vincere nel finale con lo stesso Ilari, che ha buttato alle ortiche una palla “gollissima”. Encomiabile la partita di Mungo e di Santoro, pronti a soffrire e a riproporre la manovra, a rincorrere e a coprire anche per altri, sempre dentro al gioco e presenti nella scelta giusta per il portatore di palla. Fare una gerarchia di valori non è facile: tutti hanno dato il massimo, davvero bravissimi!

Nelle altre gare, vincono Monopoli e Catanzaro: gli uomini di Scienza, in grande risalita verso posizioni più consone al loro valore, liquidano in rimonta una Juve Stabia che parte “sparata” con le reti di Orlando e di Berardocco nei primi dieci minuti, per poi calare alla distanza facendosi ribaltare da un poker di gol e di bel gioco, realizzati da Starita, Paolucci, Bunino e ancora Starita: sì, anche da quel Bunino tanto poco apprezzato dalle nostre parti. Questi attaccanti appena vanno via da Teramo diventano tutti fulmini di guerra! Chissa perché; saranno le stranezze del calcio? La storia si sta ripetendo troppo spesso…

Vince con grande sofferenza, contro un Potenza indomito che rispecchia la personalità combattiva di Eziolino Capuano, il Catanzaro. I lucani, per tutta la ripresa in dieci, devono arrendersi alla rete di Curiale, complice il suo marcatore, negli ultimi istanti di gara, con il portiere Marcone sugli scudi e autore di parate super: nulla ha potuto sul tap-in da pochi passi della punta. Nelle altre gare domenicali, con la Casertana ai box per osservare il proprio turno di riposo, accade che Paganese Catania venga rinviata per impraticabilità di campo, causa pioggia. Come da pronostico, Bari e Ternana abbattono i rispettivi avversari: la Virtus Francavilla e la Viterbese. I galletti di Auteri con il loro collaudato 3-4-3 disputano una gara inizialmente sofferta. In vantaggio con Antenucci vengono subito ripresi da Calvarese, su assist di Vasquez, ma al 40′ tornano in vantaggio con Marras, su calcio di rigore. Nella ripresa diventa tutto più facile: ancora Marras con un mirabile pallonetto firma la sua doppietta, poi imitato da Antenucci, che chiude i giochi sul 4-1 finale: domenica li aspettiamo a piè fermo al Bonolis.

I rossoverdi di Lucarelli, pur danneggiati da un terreno gibboso, non favorevole per sviluppare una manovra fatta di continui fraseggi come la loro, si accaparrano comunque i tre punti con la rete di Furlan al 40° della prima frazione, controllando nella ripresa e mancando il raddoppio. Nei posticipi delle 17:30 il Foggia non va oltre lo 0-0 contro il Bisceglie, malgrado un gioco come sempre votato all’attacco e con Curcio che sbaglia un rigore: lui è D’Andrea, comunque, sono gli autentici trascinatori dei satanelli. Nella ripresa i nerostellati di Bucaro tengono bene, e dopo la sconfitta di domenica scorsa con il Bari, racimolano un punticino, pur vedendo il baratro sempre da vicino. Nell’altro posticipo l’Avellino, del mai contento quanto loquace Braglia, rafforza il proprio terzo posto sconfiggendo la Turris a domicilio, con reti di Silvestri nel primo tempo e di Maniero su rigore, nella ripresa, senza mai offrire il fianco alle ripartenze della Turris, solitamente devastanti. Finalmente arriva un brodino anche per la Cavese di Campilongo: la Vibonese, in gol con Berardi nel primo tempo, viene ripresa in un minuto da Bubas e finisce 1-1. Il risultato è giusto e fa morale, per cercare di venire fuori dall’inferno dei play-out ed era ora, dopo le ultime, sfortunate prestazioni, con sconfitte di misura.

Conclusa la disamina, il pensiero è già al prossimo turno – Diego Di Feliciantonio