TERAMO – Un urto che abbiamo ascoltato nitidamente nella nostra redazione e, subito dopo, gli immediati lamentii di un cagnone nero, non di piccola taglia. Erano le 16:00, più o meno.

L’investitore è stato tra i primi a fermarsi e ad uscire dall’abitacolo per soccorrerlo; con lui in tantissimi hanno lasciato le loro attività per coccolare l’animale riverso a terra; intanto si susseguivano le telefonate per chiedere un urgente intervento.

Mentre si intrecciavano le telefonate, transitava in auto, per un soccorso in altra zona della città, un dirigente medico veterinario della ASL di Teramo. Molto cortesemente si fermava e tutti abbiamo creduto che il più immediato dei soccorsi era oramai imminente. Scoprivamo invece che, se il cane è di proprietà, ed il cagnone nero lo è, non può essere soccorso da terzi, se non in presenza della “padrona”.

Nel mentre arrivava un furgone di pronto intervento per il trasporto, ma gli operatori ribadivano l’impossibilità di poterlo fare.

Fortunatamente il microchip dell’animale consentiva d’individuare la proprietaria che, prim’ancora di arrivare sul posto perché avvisata telefonicamente da una sua vicina, autorizzava un giovane a firmare per lei. Il ragazzo, il più sensibile e soccorrevole tra tanti (se avesse potuto avrebbe agito direttamente da subito e da solo – ndr -) riesce finalmente a caricarlo, con l’aiuto dei soccorritori, nel bagagliaio della sua auto, con la giovane moglie che, tra le braccia, aveva una creatura piccolissima.

Il cagnone nero, del quale non abbiamo ancora avuto il nome, è stato portato presso il servizio veterinario dell’Università di Teramo, dov’è giunto sofferente, ma vivo.

Cercheremo di sapere se ce la farà; resta, comunque, l’aver toccato con mano le sensibilità di tanti, anzi di tantissimi.

Aggiornamento – Abbiamo appreso che la cagna, di poco più di un anno, si chiama Hope (speranza) ed è stata traferita a Roseto degli Abruzzi. Saremo informati sulle sue condizioni.