La 25esima edizione del Premio Nazionale per la legalità e l’impegno civile, da 29 anni dedicato alla memoria di Paolo Borsellino, continua con una serie di incontri che interesseranno anche gli istituti scolastici di Montorio al Vomano (lunedi 24 ottobre) e Teramo (martedi 25 e mercoledi 26 ottobre).
Particolarmente significativa la giornata di lunedi 25 ottobre perché alle ore 10,00 in piazza Orsini , il monumento “il sorriso di Paolo e Giovanni”, scolpito su pietra del Gran Sasso dagli studenti del Liceo artistico “Grue” di Castelli, diretto dalla dirigente scolastica, Eleonora Magno, e guidati dall’ideatore del progetto Valentino Giampaoli,, dopo aver girato l’Italia tra tante difficoltà, dopo aver portato il sorriso dei due magistrati nelle piazze di Roma, Pescara e Palermo, dopo aver vinto a Rimini il Premio come miglior progetto educativo dell’anno 2019, in qualche modo torna a casa.
“Il sorriso” vuole ricordare a tutti quanto lo Stato sappia e possa essere forte nella lotta contro le mafie e l’illegalità, nel ricordo di Falcone e Borsellino, nel solco delle loro azioni. Un sorriso. E’ questo il modo migliore per ricordarli. Perché , come ha ricordato davanti ai ragazzi di Castelli la prof.ssa Maria Falcone la lotta alla mafia e all’illegalità non si fa solo nei palazzi di giustizia, o negli uffici delle forze dell’ordine, ma va fatta tutti insieme, ognuno facendo nel proprio piccolo la propria parte. Ha ricordato che “un esercito di insegnanti batterà la mafia” . Visto il grande successo riscosso, l’obiettivo è di portare ora “Il sorriso” a Bruxelles e davanti tante scuole, in tutta Italia, per il suo grande valore simbolico. Non è solo una pietra, ma un simbolo che esprime solidità e fermezza, la decisione nella lotta a ogni forma di criminalità. “Il sorriso” è un simbolo della speranza in cui si vuole che le generazioni future possano vivere grazie alla lotta condotta tutti i giorni contro le ingiustizie, la mafia e la corruzione. Seduti davanti al monumento, i tantissimi ragazzi delle scuole medie, superiori, universitari che hanno avuto e avranno la possibilità di vederlo, potranno concretamente vivere quella frase che sembra la più bella fra tante “Non li avete uccisi: gli uomini passano, le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini”.