ROSETO DEGLI ABRUZZI – È dei primi di agosto la nuova legge sull’Agenzia per la Cybersicurezza (la cybersicurezza è uno dei sette investimenti del PNNR); anche di questo si occupa il libro del parlamentare Angelo Tofalo ‘Intelligence Collettiva. Appunti di un Ingegnere rapito dai Servizi Segreti’ (edito dalla Fondazione Margherita Hack) che verrà presentato dall’autore a Roseto degli Abruzzi, venerdì 27 agosto alle ore 19 presso Villa Rosella Resort in via Riccitelli, organizzato dalla libreria ‘La Cura. Libri e altre carte’. Insieme all’autore ci saranno Marco Santarelli, direttore scientifico della Fondazione Margherita Hack e l’onorevole Valentina Corneli. Conduce la giornalista Pina Manente.
Come sono cambiati in questi anni i servizi segreti? Come affrontare le nuove sfide per la sicurezza nazionale fra terrorismi, guerre non convenzionali che si combattono in rete con la manipolazione dei dati e dei fatti e, le ‘vecchie’ guerre che ancora si combattono fra Asia, Medio Oriente e Africa? Quale ruolo per l’Italia nei profondi cambiamenti che si stanno verificando nella geopolitica mondiale? Il libro di Tofalo, che è stato Sottosegretario alla Difesa con il Governo Conte e componente del Copasir, affronta questi temi coniugando l’accuratezza del saggio e lo stile e il linguaggio divulgativo del romanzo; romanzo che appassiona sia per il tema, generalmente associato ai misteri e ai segreti di Stato, sia per i numerosi richiami a problemi di stretta attualità.
‘Intelligence Collettiva’ non è un libro autobiografico, come precisa lo stesso Angelo Tofalo che, oltre a scriverne di persona, raccoglie i contributi di autorevoli protagonisti del mondo della sicurezza e dei Servizi segreti che hanno partecipato, nella precedente legislatura, ad un ciclo di conferenze che si è svolto alla Camera dei deputati: oltre mille persone in presenza e circa due milioni e mezzo di visualizzazioni on line testimoniano l’interesse sull’argomento. Nel libro, quindi, troviamo gli scritti dell’ex presidente del Copasir, Raffaele Volpi; dell’avvocato Luigi Panella, che scrive del segreto di Stato; del direttore del DIS Gennaro Vecchione, con un focus sull’Intelligence economica e finanziaria e un’appendice sul rapporto fra sicurezza e emergenza sanitaria; dell’ambasciatore Giampiero Massolo, che ha guidato il DIS e oggi è presidente di Fincantieri; del prefetto Adriano Soi, che per anni ha collaborato con l’Intelligence; del professor Mario Caligiuri, considerato fra i massimi studiosi di Intelligence del Paese; di Alfredo Mantici, direttore del reparto analisi del Sisde; del generale Nicola Gelao, che è stato a capo del RIS, il Reparto Informazione e Sicurezza della Difesa Militare; di Umberto Saccone, per anni nel SISMI e oggi direttore della Security all’ENI; del professor Marco Santarelli, il direttore scientifico della Fondazione Margherita Hack, che delinea il fondamentale legame fra Intelligence e semiotica; di Aldo Giannuli, con un excursus sul terrorismo internazionale; di Felice Casson, magistrato e parlamentare che, nella precedente legislatura, è stato Vicepresidente del Copasir con un intervento sul rapporto fra Servizi segreti e magistratura; di Nicola Bonaccini, giornalista, esperto di Comunicazione in forza al Ministero della Difesa, che traccia le linee di quello che è spesso il controverso rapporto fra informazione e Servizi segreti. Infine, ma non da ultimo, di Andrea Margelletti, presidente del Ce.S.I., che scrive dei ‘Servizi segreti con licenza di uccidere’, Servizi che lo Stato italiano non prevede.
Scrive Angelo Tofalo: “L’Intelligence è un metodo, un invito ai cittadini di entrare nel merito delle questioni anche complesse. Nella mia visione, ritengo che possiamo alzare il livello di sicurezza del Paese anche con la formazione e l’informazione. Non tutti possiamo fare Intelligence, ma tutti possiamo contribuire a costruire un Sistema Paese più resiliente con una comunità più sensibile alla cultura della sicurezza e della difesa. Io insegnerei il metodo logico sin dalle elementari. Riconoscere e capire, ad esempio quando si legge un articolo, chi è l’editore, chi è il giornalista, perché viene impaginato in un certo modo, chi ha raccolto i dati. Anche questo significa utilizzare il metodo Intelligence”.
Marco Santarelli spiega le ragioni del debutto della Fondazione Margherita Hack nell’editoria con una collana su ‘Difesa, Sicurezza e Intelligence’. “Margherita Hack ha speso la sua vita – dichiara – non sempre compresa dal mondo scientifico, per coniugare la ricerca speculativa alla divulgazione. Il nostro obiettivo è lo stesso: lo scopo è quello di far capire come, in uno spazio digitale attuale e con strumenti innovativi, sia ancora fondamentale rivolgersi alla logica e alla capacità umana di mettere in relazione gli eventi per prevenire sia attacchi terroristici che azioni criminali di ogni genere. Oltre a questo, va sottolineato che i proventi del libro serviranno a finanziare la catalogazione e la biblioteca intitolata a Margherita Hack che stiamo realizzando in collaborazione con il Comune di Trieste”.