ROSETO – Grande preoccupazione esprime il sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo circa la decisione di trasferire Renato Di Marco, il senologo del reparto di chirurgia dell’ospedale di Atri, al Mazzini di Teramo.
“Si tratta di una decisione incomprensibile che sta preoccupando non poco la comunità di cui sono espressione ma anche le pazienti dell’intera vallata del Vomano – dichiara il sindaco. Intanto mi preme dire che fare questioni di raggiungimento dei numeri, in sanità, fa parte di una logica ragionieristica che non rende onore al servizio pubblico della sanità, e certamente come Comune non riteniamo di sposare visto che abbiamo alle spalle un’esperienza da sempre fortemente orientata al sociale. Ecco dunque come non possiamo appoggiare logiche matematiche che peraltro non sembrano essere trasversali visto che se è vero che i presidi periferici devono raggiungere una certa soglia di interventi, perché bisogna iniziare a tagliare proprio da Atri? Mi risulta peraltro che ad oggi, il 40% degli screening effettuati all’interno della Asl di Teramo sia refertato ad Atri, per cui è incomprensibile privare il presidio del chirurgo alla mammella vanificando gli sforzi di creare un’intera equipe di specialisti al servizio delle cure dei tumori alla mammella come è stato fatto sino ad oggi”. Il sindaco poi da rosetano evidenzia un ulteriore aspetto di non poco conto: “Non sfugge che da pochi mesi, un rosetano e illustre senologo, ovvero il professor Ettore Cianchetti, è andato in pensione lasciando il ruolo di primario a Ortona. Il che significa che una nutrita comunità di pazienti che prima si rivolgevano al presidio di Ortona per la sua professionalità, oggi possono rivolgersi ad Atri perché non hanno più un punto di riferimento in quel presidio. Il tutto a vantaggio della mobilità attiva che potrebbe intercettare la nostra Asl”. “Infine, ma non in ultimo, c’è ancora un dato che voglio evidenziare a testimonianza del fatto che la vicina Atri ha sempre costituito un punto di riferimento qualificato per le nostre pazienti. A Roseto vantiamo la presenza di due associazioni, ovvero “Rosa per la Vita” e “Lory a Colori” che sono nate proprio con la mission di dare supporto ai malati oncologici. La presenza di ben due associazioni e di una rete di sostegno nata proprio qui n tal senso, dovrebbe suggerire quanto questo bacino sia sensibile al tema e quanti legami abbia instaurato il reparto di Atri con questa comunità. Sono certo dunque con queste mie dichiarazioni di intercettare e farmi portavoce anche di queste due associazioni e auspico, come gli altri colleghi sindaci, che la politica regionale voglia ascoltare questo appello per non mutilare l’ospedale di Atri di un importante servizio, ma soprattutto per non spogliare un’intera comunità di pazienti di un punto di riferimento qualificato della sanità teramana”.