CAMPOBASSO – Si intitola “Adriatico. Il mare che unisce” il docu-film sulle minoranze etnico-linguistiche croato-albanesi presenti in Molise a partire dal XV secolo, il cui trailer verrà presentato mercoledì 26 giugno 2019 alle 10,30, nel corso di un incontro pubblico organizzato nell’auditorium ‘Arturo Giovannitti’, Palazzo ex-GIL, a Campobasso. Il lavoro, dal carattere documentaristico, ma anche onirico e narrativo, presenta due capitoli principali: il primo dedicato agli italo-albanesi, il secondo agli italo-croati. L’epilogo indica la contaminazione quale elemento essenziale di quel processo culturale che da sempre caratterizza la storia dell’uomo. Il docu-film, scritto e diretto da Cristiana Lucia Grilli e prodotto dalla casa di produzione video indipendente Creative Motion, si avvale del patrocinio dell’assessorato alla Cultura della Regione Molise e del patrocinio morale dei comuni di minoranza arbe?rshe? e croati in Molise ovvero: Campomarino, Montecilfone, Portacannone, Ururi, Acquaviva Collecroce (comune capofila), Montemitro, San Felice del Molise e Tavenna. Un lavoro nel quale si mescolano voci di autorevoli ricercatori, accademici, studiosi, insegnanti e musicisti, tra questi il noto compositore bosniaco Goran Bregovic?, in un viaggio alla scoperta di luoghi meravigliosi con l’obiettivo di recuperare la memoria storica delle minoranze etnico-linguistiche del Molise, valorizzarne la lingua, gli usi e i costumi. Alla presentazione non potrà partecipare la regista, a portare i suoi saluti la sorella Sara Grilli, la quale ha lavorato all’edizione grafica del progetto, sarà presente Francesco Toscani che ha curato il lavoro per la fotografia e il montaggio. Interverranno, tra gli altri, l’Assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Molise, Vincenzo Cotugno, i sindaci dei comuni interessati e i delegati delle ambasciate albanesi e croate.
Il lavoro ripercorre la storia che lega l’Italia e i Balcani che affonda le sue radici al tempo del Regno di Napoli quando, a seguito dell’invasione ottomana, le comunità slave e albanesi si insediarono nel territorio molisano, contribuendo alla sua crescita, introducendo usi, costumi, tradizioni e soprattutto la lingua, principale custode dell’identità di un popolo. L’Adriatico rappresenta, dunque, il ponte che unisce le due sponde, che porta salvezza e assicura un futuro. Obiettivo del docu-film è il recupero della memoria storica delle minoranze etnico-linguistiche del Molise, un patrimonio inestimabile per l’Italia e per i paesi d’origine quali l’Albania e la Croazia.
“Adriatico” è stato girato oltre che nei paesi molisani di minoranza arbe?rshe? e croati, in Croazia, in Bosnia Erzegovina, in particolare nella zona della catena montuosa del Biokovo e del fiume Narenta, luoghi di provenienza degli slavi molisani, ma anche in Albania, per ripercorrere le tracce degli arbe?rshe? molisani, e a Ginevra dove è stata raccolta la testimonianza del musicista bosniaco Goran Bregovic?, che incarna il concetto di contaminazione etnico-culturale. Numerose le interviste che hanno arricchito il lavoro: allo storico e ricercatore dell’Università Federico II di Napoli, Francesco Storti; al linguista e docente universitario Giovanni Agresti; alla ricercatrice Maria Luisa Pignoli dell’Universite? Co?te? d’Azur; al professore di Lettere e custode della memoria delle comunità croate del Molise Giovanni Piccoli e al linguista slavista Walter Breu docente all’University di Konstanz.
“‘Adriatico’ – commenta la regista Cristiana Lucia Grilli – nasce da un sentimento di autocoscienza della mia storia personale: da parte materna appartengo alla comunità arbe?reshe? molisana, discendente degli albanesi venuti centinaia di anni fa, dalla nonna paterna ho ereditato le radici greche. I Balcani hanno sempre fatto parte della mia esistenza e ne ho sempre subito il fascino. ‘Adriatico’ pero? non e? un’autobiografia, ma un lavoro che narra la storia di popoli che hanno saputo ricostruire la loro vita. Nasce dalla consapevolezza della necessita? di raccontare una realtà che rischia di essere dimenticata. Documentare, pertanto, e? un dovere culturale, morale e etico, affinché le radici siano trasmesse ai posteri. Ringrazio le amministrazioni dei Comuni di minoranza arbe?rshe? e croati in Molise i quali ci hanno concesso il patrocinio morale e la Regione Molise, in particolare l’Assessorato ‘Turismo e? Cultura’, per aver sostenuto il progetto cogliendone il valore. Grazie anche a Maurizio Del Bufalo, direttore del ‘Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli’ e ‘Cinema e Diritti’ di Salerno, per il prezioso supporto e a quanti hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Il docu-film è stato inserito nel circuito dei cine-festival e presto sarà disponibile una versione sottotitolata in Inglese”.