PESCARA – “Il prossimo 2 giugno, tra pochi giorni, si svolgerà la X edizione della Biciclettata Adriatica, questa volta anche Pattinata Adriatica. Il percorso, come sempre, si snoderà, lungo la costa nei tratti compresi tra Martinsicuro e Francavilla, in attesa della Via Verde della Costa dei Trabocchi. Un tracciato connotato sempre di più, anno dopo anno, da vie ciclabili dedicate, piste o corsie che siano, a volte di ottima qualità altre meno. L’attraversamento sul fiume Saline, ad esempio, reso di recente possibile dal ponte carrabile intitolato alla insegnante Filomena Delli Castelli, presenta un percorso ciclopedonale sul lato mare che non risponde alle norme vigenti in materia, avendo una larghezza, a tratti meno di 2,5 mt, decisamente minore di quanto stabilito dalla norma nazionale del Regolamento 557/99 (abbiamo sempre avuto modo di sottolinearlo, già in fase progettuale, ma senza mai essere ascoltati). Ma più a nord c’è un ulteriore tratto non ancora servito da una infrastruttura cicloviaria: l’attraversamento del torrente Piomba, per cui ogni anno la comitiva dei partecipanti alla biciclettata/pattinata si vede costretta a percorrere la statale per diversi km, in condizioni di pericolo facilmente intuibili, prima di deviare per Silvi all’altezza di Expo 2000”. A porre l’accento sulla situazione dei percorsi ciclabili sulla costa è la FIAB Abruzzo Molise il cui Coordinatore interregionale, Giancarlo Odoardi ha scritto, nel merito, ai Sindaci competenti e ai Presidenti delle Province di Teramo e Pescara.
“A consultare i rilievi fotografici aerei appare ben evidente che in effetti l’attraversamento del corso d’acqua è già esistente – scrive Odoardi – per un tratto di oltre 350 metri e per una larghezza di circa 13 metri di cui 8 asfaltati. Una dimensione che lascia intuire la possibile destinazione d’uso, automobilistica ovviamente, che invece vorremmo invitarvi a riconsiderare. Infatti, ai tracciati di Bike to Coast ovvero della Ciclovia Adriatica che qui potrebbero/dovrebbero transitare, sarebbe opportuno dare una identità di spessore e di grande riconoscimento, come ad esempio è evidente in corrispondenza del Ponte del mare a Pescara, esclusivamente ciclo pedonale. Decisamente minore è lo spazio fisico e funzionale dedicato alle due ruote individuato sul lato mare del richiamato ponte sul Saline (andrebbe raddoppiato sul lato monte!)”.
“Che destino si intende dare, invece, al ponte sul torrente Piomba, tra l’altro già realizzato ma non ancora fruibile? Si vuole tentare di puntare ad un futuro funzionale ‘sostenibile’ o di nuovo renderlo completamente carrabile e solo nelle residuali banchine destinarlo all’utenza cicloturistica, che è quella a cui si rivolge Bike to Coast, ma anche la Ciclovia Adriatica e perché no, più avanti, il circuito internazionale e il catalogo di Eurovelo? Ma prima di avventurarci lungo questa ‘strada virtuosa’, che alle amministrazioni locali abbiamo l’impressione essere sempre particolarmente in salita, chiediamo: perché questo tratto stradale è ancora sospeso e incompleto, tanto da essere entrato ormai negli archivi fotografici storici di Google maps o di Google heart, da cui abbiamo preso le immagini?”, conclude il Coordinatore FIAB.