Il programma delle cerimonie organizzate dal “Premio Paolo Borsellino” – in collaborazione con l’Associazione nazionale Magistrati – Abruzzo e la Polizia di Stato – in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, prevedeva oggi la presenza della “Quarto Savona 15” a Bisenti dalle ore 10,30 alle 15,00 . Ed è stato un grande successo, un vero bagno di folla per quell’auto che è il simbolo di uno degli eventi più terribili della storia d’Italia. Tutta la ValFino, tutti i Sindaci, i volontari, tanti giovani si sono stretti alla Quarto Savona Quindici che rappresenta un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie. Uno dei simboli della memoria della strage e di lotta alla mafia: lo sfrontato manifesto di morte e terrore della mafia. Perché quel viaggio – in tutti questi anni – non si è mai interrotto, toccando altre città d’Italia grazie all’impegno dei familiari e della Polizia di Stato.
Bellissima la cerimonia di Bisenti, voluta dai 5 sindaci della Val Fino e dal Presidente Filippo Lucci . Molto apprezzato l’intervento dell’avocato Tommaso Navarra Presidente del Parco nazionale del Gran Sasso che ha reso omaggio all’auto di scorta di Giovanni Falcone distrutta dall’esplosione di Capaci, dentro la quale furono trucidati tre agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. L’auto che sarà nuovamente al “Premio” da metà ottobre – a Teramo, Chieti e Ascoli – per continuare così tappa dopo tappa il suo cammino. Che è memoria. E speranza. E’ la memoria, è ricordo e anche speranza. E’ un percorso di culturale realizzato da anni all’interno delle scuole e dedicato soprattutto ai ragazzi che quel giorno non erano ancora nati. A distanza di 30 anni dal tragico evento ancora oggi la vettura percorre chilometri per testimoniare la forza della legalità, nonostante sia stata colpita in pieno dalla deflagrazione di 600 chili di tritolo.