ROSETO DEGLI ABRUZZI – In corso anche a Roseto la raccolta firme per presentare in Parlamento la legge antifascista di iniziativa popolare “Stazzema”. La proposta nasce con l’obiettivo di regolamentare pene e sanzioni nei confronti di chi mette in atto una propaganda fascista e nazista con ogni mezzo, in particolar modo sui social network e attraverso la vendita di gadget.
L’iniziativa ha preso piede nella Città delle Rose grazie ad un’azione congiunta di Movimento 5 Stelle e dei gruppi “Un’altra Idea di Roseto 21.0″ e “Roseto progressista e coraggiosa”. Tra i firmatari e sostenitori la deputata del M5s Valentina Corneli, la consigliera Rosaria Ciancaione e i componenti del raggruppamento Luigi Talamonti, Paola Aloisi, Marco Palermo, Alessandra Quaranta.
“Riteniamo necessario adoperarci”, dichiarano i sottoscrittori, “per arrestare un fenomeno in costante crescita. Invitiamo perciò i cittadini rosetani a recarsi in comune fino al 31.3.2021 per aderire alla raccolta firme affinché vengano introdotte con legge sanzioni diventate urgenti e necessarie”.
“Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco”, si legge in un passo della proposta di legge, “ è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”. La pena potrebbe essere aumentata di un terzo, nell’eventualità che il reato venisse commesso per mezzo di strumenti telematici o informatici.
Per presentarla in Parlamento e sottoporla al voto sono necessarie 50.000 firme entro il prossimo 31 marzo 2021.
Secondo quanto riportato dal recente ‘Rapporto Italia 2020’ dell’Eurispes, fra il 2004 e l’anno appena concluso, sarebbe notevolmente aumentata la quantità di persone che ritiene che la Shoah non sia mai avvenuta: se nel 2004 appena il 2,7% negava l’Olocausto, oggi il numero sarebbe cresciuto al 15,6%. Allo stesso modo, sarebbero passati dal 11,1% al 16,1% coloro che sminuiscono la portata del genocidio degli ebrei.
Anche sulla base di questi dati, è nata l’iniziativa lanciata da Maurizio Verona, sindaco di Stazzema e presidente del Parco Nazionale della Pace che si trova a Sant’Anna (frazione di Stazzema), che il 12 agosto 1944 fu sede di una delle più terribili stragi di civili da parte delle milizie naziste, che fucilarono 560 persone, fra i quali molte donne e bambini.