TERAMO – Non si placano le polemiche per la pedonalizzazione, peraltro parziale, del Centro Storico di Teramo e per la realizzazione di corsie ciclabili su viale Crispi, con contestuale riduzione di stalli di parcheggio. Sul tema interviene FIAB Teramo, attraverso il suo presidente Gianni Di Francesco, che dichiara: “La scelta di rendere pedonale il centro storico è una scelta obbligata per rendere la nostra città conforme agli standard richiesti dall’Unione Europea che, al fine di ridurre le emissioni di gas climalteranti, spinge alla pedonalizzazione delle città, evoluzione che incontra la necessità di ridurre l’inquinamento, sia atmosferico che acustico. Ma non solo. E’ da tempo che si parla di aree urbane ’15 minutes’, nelle quali ogni servizio sia raggiungibile entro i 15 minuti, alle quali mirano ormai tutte le grandi metropoli europee. Le città congestionate di macchine e votate al traffico più che ai pedoni sono ormai immagine del passato e la recente pandemia, con l’aumento dei ciclisti e delle piste ad essi destinate, ne stanno accelerando la marginalizzazione. Teramo è una città che si percorre a piedi in meno di 15 minuti entro le mura e sempre in 15 minuti dai quartieri periferici in bicicletta, ma si devono garantire percorsi sicuri dal pericolo rappresentato dal traffico automobilistico privato”.
La ricetta FIAB, quindi, è quella di adottare strategie all’insegna della disincentivazione dell’uso dell’auto privata e di una nuova organizzazione della città: zone a traffico limitato, aree pedonali, piste e percorsi ciclabili, parcheggi bici sicuri in centro storico, nei pressi delle scuole, degli uffici pubblici, dei negozi e dei centri commerciali, potenziamento del trasporto pubblico locale, pianificazione commerciale (con incentivi per negozi e servizi di prossimità), pianificazione dei tempi e degli orari delle città, politiche di mobility management negli enti, nelle industrie e nelle scuole. Occorre che nelle scuole si dia inizio a progetti per i bicibus e pedibus e vengano incentivati progetti per il bike to work coordinati dal Mobility Manager da poco istituito presso i Comune. La FIAB chiede inoltre che nella progettazione del PUMS vengano coinvolte le associazioni e i comitati di quartiere e ribadisce la necessità dell’istituzione di una consulta sulla sicurezza stradale.
“Il cambiamento – conclude FIAB – è ormai indispensabile. Di certo il Comune di Teramo può migliorare le azioni che sta già mettendo in atto, implementandole e correggendole se necessario, ma non si può più tornare indietro. E le trasformazioni urbane non possono, e non devono, diventare oggetto di scontro politico perché il bene comune dovrebbe prescindere dalle appartenenze. Ci auguriamo, quindi, che tutti gli amministratori, di maggioranza e opposizione, collaborino insieme, per rendere la nostra Teramo una città all’avanguardia, a misura di cittadino e, in particolare, vicina alle esigenze dei soggetti più deboli, quali bambini e anziani”.