TERAMO – Prima di ritorno; inizia un nuovo campionato. Il Teramo è impegnato domenica alle 12:30 al “Renzo Barbera” (Favorita) di Palermo, contro i rosanero di Roberto Boscaglia.

I siciliani in classifica sono posizionati al nono posto con 24 punti, frutto di 6 vittorie e di 6 pareggi: le sconfitte sono 6 con 19 reti realizzate e 19 subite. Nelle ultime 12 gare si registrano 5 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte (a Foggia 2-0 e domenica scorsa 1-2 in casa con la Virtus Francavilla). È un undici formato da nomi importanti e dopo un inizio di campionato incerto, negli ultimi due mesi e mezzo ha intrapreso un cammino più spedito verso i quartieri alti. Descrivendone le caratteristiche tecnico-tattiche notiamo che, prima delle precedenti due gare, il modulo prescelto era il 4-2-3-1 con un centrocampo a due, Odjer (19) a dx e Palazzi (5) a sx: più avanti Luperini (27), trequartista centrale alle spalle di Lucca (17) prima punta, con Kanoutè (20) a destra e Rauti (23) a sx e con Valente (14) impiegato in alternativa a Kanoutè o, a sx, a Rauti. Nelle ultime due gare, Boscaglia ha scelto il 4-3-3, che li vede così  schierati: in difesa esterno basso a destra Accardi (4), continuamente in spinta sulla fascia e al cross, per Lucca. Centrale difensivo di destra Lancini (13) al posto del titolare Marconi infortunato, e di sinistra Somma (24). Esterno basso a sinistra Crivello (6), giocatore esperto e di spinta, con cross di sinistro spioventi spesso da metà campo, a cercare sempre la testa del lungo centravanti Lucca. E’ lento, forse l’anello debole, perchè se si sbilancia nelle ripartenze avversarie è sempre in ritardo. La sua è la zona di campo da attaccare nelle ripartenze. A centrocampo si dispongono a tre, con Palazzi (5) vertice basso, bloccato in marcatura e schermo difensivo. Alla sua destra opera il nigeriano Odjer, un moto perpetuo nel lavoro di filtro e di rilancio; è in possesso di un buon tiro da fuori area ed è pericoloso sulle ribattute avversarie essendo molto rapido. Forma con Accardi e Kanoutè la catena di destra, anche se adesso Kanoutè si muove alternandosi tra la fascia destra e la trequarti centrale, tra le linee, non dando riferimenti alle difese avversarie, lasciando libera la fascia alle avanzate del giovane prodotto locale Accardi. Alla sinistra di Palazzi, Boscaglia ha abbassato da mezzala sinistra Luperini, destro di piede e sul quale bisogna fare particolare attenzione; si inserisce continuamente senza palla sui cross dalle fasce occupando il centro area o in percussioni palla al piede. In genere paga questo dispendio di energie nei rientri.

Centralmente si desteggia il giovanissimo Lucca, destro, fisico da granatiere che fa a sportellate; magari è lento nello stretto ma ha una buona progressione ed è spesso pronto a svettare di testa e fare da torre per gli inserimenti di Luperini sui cross dell’ala Valente o dei terzini Accardi e Crivello. Ha una gran legnata su punizione, anche dai 25 metri. A sinistra, da poco, sta giocando Valente: rapido, buon dribbling, veloce. Dal vertice dell’area rientra sul suo piede preferito, il destro, per andare al tiro o al cross a rientrare.

Altri elementi impiegati dall’inizio o in corso gara, con parità di titolarità, sono il fortissimo trequartista Rauti, un duemila, primavera del Torino, pericolosissimo, destro, uomo assist e uomo gol (3 reti): gran botta su punizione dalla distanza. E’ pericoloso di testa se servito con cross corti perchè va incontro alla palla, per spizzate su palo lontano. Sulle palle basse servite dalla linea di fondo destra, all’indietro, attacca il primo palo e le indirizza verso il secondo. Tra le linee crea scompiglio. Altri giocatori: Saraniti (9) centravanti d’area, sempre a caccia di palloni vaganti, opportunista, forte sulle palle alte. Floriano (7) ala sinistra ma destro di piede; spesso va dentro per farsi sovrapporre da Crivello o per calciare di forza a rete. Il vecchio Santana (11), argentino o seconda punta, Silipo (10), ala destra ma mancino, impiegato a piede invertito per rimettere cross in mezzo a rientrare. Batte le punizioni a giro di sinistro, e poi Broh (22), mediano di copertura impiegato in interdizione a difendere il risultato, il francese Martin (8) metodista, play e sostituto naturale di Palazzi. A questi nomi aggiungiamo il mediano Francesco De Rose, appena ingaggiato dalla Reggina, un elemento che va ad apportare qualità ad un centrocampo che era di sola quantità.

Considerazioni finali. Il Palermo è squadra tecnica, un poco leziosa, che cerca di imporre i suoi ritmi in fase di possesso con una azione avvolgente dalle due fasce, sia con le ali, sia con i terzini e, centralmente, con punte e mezzepunte. Nella fase di non possesso evidenzia i suoi limiti. Difficoltà nel pressare, nel rincorrere, nei capovolgimenti di fronte sono spesso impreparati se l’avversario ribalta velocemente l’azione. Soffrono le ripartenze sulle due fasce dove si sbilanciano con Crivello ed Accardi. Difesa legnosa, compassata, che spesso regala opportunità inaspettate. Centrocampo poco portato alla interdizione. Giocatori pericolosissimi da annullare: su tutti Rauti, autentico uomo squadra, poi Valente per le sue percussioni palla al piede sulla fascia sinistra, Luperini per i suoi inserimenti verticali a fari spenti, spesso a rimorchio delle punte. Chiudere bene le fasce per evitare i continui cross di Accardi e Crivello. Bisogna soffocare la loro azione sul nascere, per evitare di innescare tutta la trequarti: bisogna aspettarli per un pressing medio, non “alto”, perché se eludono il primo pressing poi dilagano benissimo. Evitare, nei limiti del possibile, le punizioni di Lucca e di Rauti. Forza ragazzi,si può. Arrivedervi alla prossima – Diego Di Feliciantonio