TERAMO – In merito al Comitato Istituzionale sulla ricostruzione che si è riunito questa mattina, dopo diverse settimane, va senza dubbio rimarcato come positivo l’obiettivo raggiunto di aver sottoscritto, definito e firmato i due Decreti relativi al trasferimento del personale a Comuni e USR; risultato ottenuto a seguito dell’azione del Sindaco di Teramo e delegato ANCI, assieme a quella di tutti i Sindaci e del Presidente della Regione; tutti insieme abbiamo lavorato all’interno della cabina di coordinamento, difendendo le istanze e le esigenze dei cittadini rispetto alle decisioni che doveva assumere il Commissario. Finalmente sono stati sottoscritti i Decreti; a questo punto chiediamo a USR, Regione e struttura commissariale di accelerare le procedure perché tale personale entri finalmente in attività e i Comuni possano procedere allo svolgimento in particolare delle pratiche di ricostruzione leggera.

Restano forti criticità su altri aspetti.

Il primo: la proposta, che viene su sollecitazione della struttura commissariale, di rimodulazione dei finanziamenti per opere pubbliche inserite all’interno dei precedenti piani stralcio; si tratta di uno spostamento di risorse che attualmente sono in capo ai Comuni e ad altri enti locali, per destinarli ad altre finalità. Questa operazione, presentata come mero utilizzo di risorse non ancora utilizzate da Province e Comuni in ritardo sulla progettazione, è assolutamente inaccettabile. Lo dico anche nella veste di Presidente ANCI, perché ancora una volta dobbiamo registrare un’offesa verso i Comuni, i territori terremotati, le località del cratere: è gravissimo che si proceda in questi termini, anziché inserire ulteriori risorse (su questo terreno siamo fermi addirittura a maggio 2018). Si parla di ‘congelamento’ ma il timore reale è che si stanno sottraendo finanziamenti già stanziati, sulla base di un presupposto causato in realtà da Governo e Parlamento che continuando a non modificare le norme sulla ricostruzione pubblica, rendono impossibile l’accelerazione dei tempi; così, ipocritamente, si scaricano sugli enti locali le loro colpe. Ciò è gravissimo ed è un atteggiamento che dimostra ancora una volta la sottovalutazione del problema. Tra l’altro, dobbiamo interloquire con un Commissario di fatto depotenziato, in prorogatio, di cui continuiamo a chiedere la sostituzione. Si è detto che tali finanziamenti verranno restituiti più avanti, ma lo si sostiene senza garanzie e senza certezze; tutti i Comuni hanno espresso forte contrarietà rispetto a questa iniziativa, di cui il Commissario dovrà assumersi la responsabilità.
In questo quadro va detto che gli uffici del Comune di Teramo stanno procedendo, nonostante tutte le criticità normative sulla ricostruzione pubblica, all’attivazione delle risorse previste all’interno dei finanziamenti. Ma, in qualità di Sindaco, manifesto preoccupazione per due strutture che fanno capo alla Provincia di Teramo, per le quali si rischia di perdere finanziamenti: il COMI e la Casa del Mutilato; chiedo che queste somme non vengano tolte alla Provincia: a prescindere dai ritardi sull’avvio della progettazione, in tali casi non si può far gravare sugli enti locali, ed in particolare sulla Provincia, ente tra l’altro che in questi anni è stato anche depotenziato. Vengano, pertanto, garantiti i finanziamenti per questi immobili che insistono nel territorio comunale e sono particolarmente importati per la città.

Altro tema importantissimo, quello relativo alla Case ATER. Ancora una volta registriamo incertezza sul numero di abitazioni che verranno acquistate definitivamente dall’ATER su impulso della Regione; noi abbiamo sospeso il procedimento a tutela degli interessati, chiedendo chiarezza, numeri esatti. Al momento si parla di 86 case per il nostro Comune ma il percorso deve essere completato perché tali numeri sono diversi rispetto a quelli del primo bando che prevedeva circa 150 case da assegnare nel Comune di Teramo. Sul punto, abbiamo chiesto e torniamo a chiedere con forza a Protezione Civile ed ATER assoluta chiarezza, perché i nostri cittadini stanno attendendo da troppo tempo; noi, partendo proprio da coloro che hanno già fatto domanda e avuto le assegnazioni, li tuteleremo per far sì che non subiscano, oltre al danno, una ulteriore beffa.
Infine, i Sindaci hanno colto l’occasione per ribadire l’esigenza di nominare un Commissario forte, che superi le criticità della precedente esperienza, politicamente autorevole, che sappia farsi reale interprete delle istanze dei territori a Palazzo Chigi e dare un vero e determinante cambio di passo.